Economia, cresce la cassa integrazione a Como: 2.400 lavoratori a gennaio-febbraio 2019
Il rapporto Uil: "Ripresa instabile, manca azione di Governo sulla domanda interna"
Resta difficile la situazione economica in provincia di Como: a confermarlo il 2° rapporto della Uil del Lario relativo al primo bimestre 2019. Aumenta la richiesta di ore di cassa integrazione totale da parte delle imprese lariane rispetto allo stesso periodo del 2018, con una crescita del 122,9%.
I lavoratori in cassa integrazione nel primo bimestre sul Lario sono 2.421, 1.335 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I dati
Invariata la situazione della cassa integrazione in deroga, ciò per effetto della cessazione dell’ammortizzatore, le poche ore richieste a livello nazionale derivano da un residuo degli anni precedenti, aumenta la richiesta delle ore di cassa ordinaria e anche quella straordinaria.
A pesare sulla crescita della richiesta di ore di cassa integrazione nel primo bimestre 2019 a Como è soprattutto il settore tessile con 558.476 ore di cassa integrazione totale, +176,7% rispetto a gennaio-febbraio 2018. Mentre, in provincia di Lecco è il settore Metalmeccanico ad incidere sulla richiesta di cassa integrazione.
Ripresa instabile
Il rapporto "conferma le incertezze e preoccupazioni su una ripresa economica che è instabile -si legge-e che vive delle dinamiche e fluttuazioni dei mercati globali e di una domanda interna che non decolla. Una instabilità che si evince anche dall’andamento dell’export".
L’anno che si è chiuso ha mostrato una domanda estera in crescita nelle due Province di Como e Lecco rispetto al 2017. Questi dati, molto probabilmente, hanno influito anche sui dati occupazionali nelle due Province: Como ha registrato +7.028 occupati 2018 rispetto al 2017, Lecco -2.559 occupati 2018 rispetto al 2017.
"Per attenuare l’impatto negativo dei mercati globali - conclude il rapporto- bisogna agire sulla domanda interna e a tutt’oggi non si vede un’azione del Governo Nazionale su questo fronte".
Un attacco simile a quello lanciato da Unindustria nell'analisi dei dati dell'Osservatorio Congiunturale.