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Economia

Carrefour "vende" i propri market ai dipendenti: 1.800 posti a rischio

Entro il 2022 si prevede la cessione a piccoli imprenditori di 106 supermercati diretti, 41 in Lombardia. Secondo l'azienda, entro il 2021 almeno 50 dipendenti diventeranno imprenditori

Sarebbero circa 1.800 i dipendenti di Carrefour a rischio licenziamento. La catena di supermercati Carrefour Italia, infatti, ha annunciato un “piano di trasformazione” che potrebbe comportare 770 uscite. Ma, come detto, gli esuberi potrebbero essere molti di più, per la precisione, secondo le stime dei sindacati, si aggirerebbero intorno ai 1.800 posti di lavoro a rischio su un organico di 16mila unità. Il punto dirimente è che per l’azienda il passaggio dei punti vendita da diretti a franchising “non avrà alcun impatto occupazionale per i dipendenti trasferiti”, mentre Uiltucs e Filcams interpretano diversamente le conseguenze della mossa che prevede entro il 2022 la cessione a piccoli imprenditori di 106 supermercati diretti – 41 in Lombardia, 18 in Campania, 17 in Liguria, 16 nel Lazio, 6 in Toscana, 4 in Emilia Romagna, 3 in Piemonte e 1 in Abruzzo – con 1.000 dipendenti totali. Una trasformazione che potrebbe interessare, dunque, anche i punti vendita comaschi.

In una nota, l’azienda parla di un “consolidamento del modello in franchising sulla rete di vendita” mirato a “migliorare la competitività degli ipermercati e supermercati diretti e snellire l’organizzazione interna, con l’obiettivo di concentrarsi sulle attività al servizio dei punti vendita”, il tutto “in risposta ai cambiamenti strutturali in atto nel contesto del retail, tra cui l’evoluzione del mercato verso il digitale e l’automazione dei processi e come conseguenza dell’impatto della pandemia da Covid-19” sui consumi. Il precedente piano, presentato nel 2019, prevedeva già 590 esuberi. Ora il gruppo fa sapere che le nuove uscite saranno gestite su base volontaria con “interventi di formazione e riqualificazione del personale per favorirne il ricollocamento interno ed esterno, programmi di sostegno all’imprenditorialità e incentivi all’esodo” per 600 collaboratori nei punti vendita diretti e circa 170 dipendenti della sede centrale.

Ulteriori dettagli nell'articolo di MilanoToday

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