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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Alberghi di lusso sul Lago di Como: tornano i clienti europei, ma gli americani spostano gli eventi al 2023

Gian Paolo Fumagalli: "Abbiamo rianimato il turismo di tutta la regione"

La ripresa per l’hôtellerie di lusso sul Lago di Como sarà dura, ma si può essere ottimisti sul fatto che piano piano le cose torneranno alla normalità. E questo dipende soprattutto dal grandissimo fascino che il Lario e le sue location esercitano sugli extraeuropei, che pur dovendo rinunciare ora a un matrimonio o a una convention a Villa d'Este, per esempio, stanno già riprogrammando questi eventi per gli anni a venire. Ne abbiamo parlato con Gian Paolo Fumagalli,  Presidente di Como Imprenditori Alberghieri ed esperto di accoglienza di lusso.

Intanto cerchiamo di capire come sta andando in questo momento il settore.

“Gli alberghi 5 stelle o 4 superior nella nostra zona sono tutti riaperti, con un'eccezione soltanto in centro, in Piazza Cavour, a Como. Alcuni hotel però hanno scelto di aprire con un numero di stanze ridotto.
Da qualche giorno è ricominciato, seppur lentamente, il flusso di clienti svizzeri, tedeschi, francesi e in generale di persone che provengono da tutte quelle località con le frontiere aperte, dalle quali è possibile arrivare in auto. Proprio oggi - 6 luglio - dovrebbe essere riaperta anche la frontiera con la Gran Bretagna, il che ci fa ben sperare riguardo l'arrivo dei clienti inglese, importanti per il nostro budget.

Invece per ora, mancano completamente gli extra-europei...

Sì, l'assenza di statunitensi - al momento i nostri principali clienti - di russi e indiani sta pesando tantissimo sui conti. Anche in considerazione del fatto che non si tratta soltanto di clienti privati che vengono in vacanza, ma soprattutto di decine di matrimoni e convention annullati. Qualcosa lo stiamo recuperando rimandandolo, ed è molto importante perché è un modo per continuare a mantenere le persone sulla destinazione, invece che rinunciarvi, magari a favore di un'altra meta più vicina a loro, che possa poi sottrarci visitatori anche in futuro”.

Ma come si fa a rimandare, visto che ancora non ci sono certezze?

“Con la riapertura delle frontiere americane prevista per il 14 luglio, speriamo di poter ricominciare a lavorare con gli statunitensi. In generale però quando si parla di spostare nel tempo un evento, si parla di mesi, spesso addirittura di anni. Due esempi: un matrimonio indiano che è saltato e che è stato riprogrammato per l'agosto 2021 e una grossa convention addirittura rimandata a cavallo fra il 2022 e il 2023.

Il 4 luglio a Villa Erba erano in programma i tradizionali fuochi per la festa USA legata all’Independence Day, che ovviamente non si sono svolti.

“Purtroppo ci sono diversi esempi di questo tipo: mentre alcuni eventi si possono recuperare, il turismo legato alle festività - quelle internazionali come la Pasqua trascorsa in lockdown o quelle delle singole nazioni che non possono raggiungere l'Italia, come la festa dell’indipendenza statunitense - sono camere perse in modo definitivo, che non potranno essere recuperate in un altro momento. La nostra speranza adesso è riposta nella festa del 14 luglio, molto sentita in Francia e che di solito le nostre strutture trovano il modo di festeggiare”.

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