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Viaggiare gratis sui bus. A Como si può

Asf: viaggiare gratis, si può. La vecchia curiera a Como è accessibile anche a chi non ha comprato il biglietto. Una falla nel sistema permette di viaggiare senza spese - sulle corse urbane - e senza troppi problemi. Ci abbiamo provato e in sei...

Asf: viaggiare gratis, si può. La vecchia curiera a Como è accessibile anche a chi non ha comprato il biglietto. Una falla nel sistema permette di viaggiare senza spese - sulle corse urbane - e senza troppi problemi. Ci abbiamo provato e in sei casi su sette ci siamo riusciti (se aggiungiamo anche la fase di test, precedente la nostra inchiesta, arriviamo tranquillamente a 20 corse utilizzate a sbafo). Il metodo è tanto semplice da essere quasi imbarazzante (e peraltro è noto a diversi comaschi che spesso ne approfittano).

Viaggiare a scrocco

Abbiamo scelto 7 corse urbane a caso, tra le 19 e le 19.40 di un qualsiasi giorno feriale. In 6 casi dopo aver chiesto all'autista di acquistare i tagliandi a bordo – soldi alla mano – abbiamo ricevuto sempre la medesima risposta: “Li ho finiti ma si accomodi”. E abbiamo viaggiato senza ostacoli e senza costi. Nell'ultimo caso il conducente ci ha invitati a utilizzare un qualsiasi parcometro (emettitore di tagliandi) e non ci ha permesso di salire. In tutte le circostanze è stato comunque impossibile acquistare il ticket a bordo.

Gli accordi comune Asf

Il contratto di servizio tra Comune di Como e Asf, gestore del servizio, prevede la vendita del tagliando di viaggio, a prezzo maggiorato, anche a bordo del mezzo. L'intesa tra i due soggetti in questo senso è stata raggiunta nel 2008. Il contratto, però, è ambiguo e non chiarisce esattamente cosa debba accadere. L'articolo 13 relativo agli aspetti tariffari parla di vendita a bordo (comma 9 paragrafo d) e prende in esame il caso ma solo relativamente ai giorni festivi e all'utilizzo dei mezzi dopo le 20. tariffeEppure sul sito di Asf alla voce tariffe si parla genericamente di ticket urbano venduto a bordo a 2 euro e 50 (una maggiorazione di 1 euro e 20 rispetto alla tariffa base).

“Non siamo obbligati”

Molti autisti ci hanno spiegato di non essere obbligati a vendere il biglietto a bordo. “Il discorso dei biglietti venduti a bordo è facoltativo – ha spiegato uno di loro – puoi trovarli come non trovarli”. “I tagliandi vanno acquistati a terra. Poi se qualcuno vuole venderli possono essere trovati sul suo bus. Altrimenti, niente”. Un bel caos per i comaschi ma soprattutto per i turisti che non sono certo tenuti a conoscere ogni dettaglio delle tensioni tra azienda e dipendenti.

Sciopero silenzioso

https://www.youtube.com/watch?v=_9d8lv9mlF8 Secondo quanto abbiamo capito è in corso una sorta di protesta silente degli autisti. E' Patrizio Chiappa della Rsu di Asf a confermarlo. “Gli autisti fino a qualche tempo fa avevano un guadagno sui biglietti venduti a bordo. Oggi non li vendono più perché dopo l'aumento del costo dei tagliandi tale guadagno non è stato proporzionato”. Quindi ammette: “E' una forma di protesta”.

L'azienda

Intanto Asf, contattata sul tema ha fatto sapere che “è in corso una trattativa con il personale per estendere ed incrementare il servizio di vendita a bordo”. “Questo servizio – evidenziano - è stato attivato nel 2008, tramite un accordo nato per andare incontro alle esigenze della nostra clientela e migliorare il servizio, che prevede anche che conducenti di linea percepiscano una indennità correlata al numero di biglietti venduti a bordo”. Ma, passaggio più importante, l'azienda spiega anche che “tale accordo non autorizza in nessun caso i nostri autisti a far viaggiare passeggeri sprovvisti di titolo di viaggio. Prendiamo dunque atto della segnalazione e procediamo a effettuare verifiche e approfondimenti del caso”.

Nessun chiarimento però sul contratto di servizio o sull'ipotizzata libera scelta dei conducenti a proposito della vendita dei biglietti

Infine, una precisazione

Per quanto riguarda il biglietto emesso dai parcometri è bene evidenziare un passaggio. Abbiamo acquistato il tagliando e lo abbiamo presentato sul bus a un autista che però non lo ha ritenuto valido.Pensava volessimo truffarlo. Dopo qualche battibecco ci ha fatto viaggiare gratis (a suo modo di vedere) lo stesso.

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