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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Via Multi dalla Ticosa, lungolago alla Regione, no alla vendita Acsm": il documento Psi

Una profonda contestazione delle pesanti eredità politico-amministrative lasciate dal centrodestra, ma anche la "preoccupazione per il deterioramento progressivo che caratterizza la maggioranza di centrosinistra", la gelida constatazione...

Una profonda contestazione delle pesanti eredità politico-amministrative lasciate dal centrodestra, ma anche la "preoccupazione per il deterioramento progressivo che caratterizza la maggioranza di centrosinistra", la gelida constatazione dell'apparente vicolo cieco in cui sono finite le operazioni paratie e Ticosa, oltre a un no assoluto rispetto all'ipotesi di vendita delle proprie azioni di Acsm Agam da parte di Palazzo Cernezzi. Attorno a questi cardini si sviluppa il lungo documento diffuso ieri dal Comitato direttivo provinciale del Partito socialista italia e siglato da Angelo Soccio, Enzo Barni ed Edoardo Riva.

aula-consiglio-comunale-referendumUna riflessione che rimarca ripetutamente e con forza le colpe della precedente amministrazione sui cantieri-calvario in particolare ma che nel contempo rimarca lo stallo proseguito negli ultimi 4 anni. Motivo per cui sulla Ticosa si suggerisce l'addio definitivo a ogni contatto con Multi, sul lungolago si propone l'abbandono del ruolo di stazione appaltante da parte del Comune affidando l'onere di concludere l'opera alla Regione e - più in generale - si invitano giunta e maggioranza a predisporre un sintetico programma di fine mandato che si concentri soprattutto sulle periferie e a stoppare i vari piani di alienazione del patrimonio pubblico in corso. Velenosetto, infine, il passaggio ancora relativo alle crepe nella coalizione di centrosinistra, tra le cui cause vengono segnalate "questioni programmatiche" ma anche "prese di posizione di esponenti politici , i cui comportamenti appaiono strumentali e funzionali ad un cambio di strategia e conseguentemente ad un cambio di alleanze politiche in prospettiva delle elezioni comunali". Parole che sembrano echeggiare il mai sopito senso di sopportazione di una parte dei vertici Pd per le componenti di sinistra dell'alleanza al governo del capoluogo.

Di seguito, il documento in formato integrale.

Il Comitato Direttivo Provinciale del PSI, riunito in vista del proprio Congresso Nazionale, si è soffermato in modo particolare sui temi politici ed amministrativi della città di Como.

Il Comitato Direttivo esprime preoccupazione per il deterioramento progressivo che caratterizza la maggioranza di centro sinistra, deterioramento determinato in parte da questioni programmatiche e in parte da prese di posizione di esponenti politici , i cui comportamenti appaiono strumentali e funzionali ad un cambio di strategia e conseguentemente ad un cambio di alleanze politiche in prospettiva delle elezioni comunali.

Como (Camerlata) 27/12/2014Sul piano programmatico il Psi ritiene che occorra predisporre un programma di fine mandato che dia finalmente alcune risposte inevase soprattutto nei riguardi delle periferie e dei quartieri. Un programma concreto e compatibile con i tempi ormai ristretti, che partendo da interventi di ordinaria manutenzione quali il ripristino del manto stradale e dei marciapiedi, funzionamento degli impianti di illuminazione pubblica, pulizia e provvedimenti di dissuasione in zone ove vengono abbandonati rifiuti, maggiore presenza della Polizia Locale, restituisca fiducia nell’amministrazione comunale e vicinanza ai problemi quotidiani dei cittadini.

Per quanto riguarda i grandi problemi che hanno riempito le pagine dei giornali italiani ed esteri, offuscando l’immagine della Città e la sua indiscutibile vocazione turistica, il Psi ritiene che si debbano prendere delle decisioni chiare e definitive.

Entrando nello specifico delle questioni aperte (Paratie- Ticosa-Acsm Agam), il Psi ritiene che:

paratie-19feb16-51. Sulla questione delle paratie vada posta la parola fine. Tale folle progetto, voluto e avviato dal centrodestra comasco ed avallato dal centro destra regionale, ebbe una gestione caotica e dannosa, piena di provvedimenti improvvisati o addirittura viziati da illegittimità amministrative. E, malgrado gli sforzi generosi della attuale Amministrazione, non si intravedono soluzioni praticabili e i tempi si allungano a dismisura, con gravi danni per l’ambiente, l’economia e per la città tutta.. E’ tempo che il centro destra e la Regione si assumano tutte le responsabilità per il mostro che hanno generato, e che pertanto la Giunta Comunale rigetti con forza il ruolo di caprio espiatorio che la sfrontatezza di personaggi che furono ideatori e protagonisti del disastro le vogliono assegnare, e, rinunciando al ruolo di stazione appaltante, rimetta l’intero dossier paratie alla Regione perché provveda a restituire alla città in tempi brevi e certi il suo lungolago.

ticosa-22apr152. Anche nella questione Ticosa è un errore continuare a cercare soluzioni per porre rimedio alla disastrosa gestione del centrodestra, che ha generato fra l’altro inutile e grande spreco di denaro. Occorre prendere atto con realismo che il progetto della Multi è incompatibile con gli interessi della città, perché prevede una svendita sottocosto dell’area e un progetto nel quale non si intravede nessun vantaggio specifico per i cittadini. Realismo e buon senso consigliano di bloccare ogni ulteriore operazione di bonifica in assenza di un preciso progetto di intervento che abbia finalità strategiche per la città.

Assessore Marcello Iantorno, presidente commissione elettorale 3. Occorre bloccare il piano delle alienazioni e dare un taglio netto alla cultura che è alla base della vendita dell’area Ticosa, ovvero “Vendere per fare cassetta “. Serve invece un progetto di gestione, riconversione e permute del patrimonio immobiliare pubblico (comunale e non), finalizzato a dotare la città di strutture nuove, rinnovate e funzionali ad una adeguata dotazione di servizi e a progetti per l’Università, per la cultura, lo sport e il turismo.

acsm agam4. Per quanto riguarda l’ACSM-AGAM, il PSI non esclude che possa esserci l’esigenza di costruire una grande azienda in grado di stare sul mercato e concorrere alla pari con le grandi imprese nazionali o multinazionali. Tuttavia, ciò non può avvenire a scapito degli interessi della città, cosa che accadrebbe se l’Amministrazione Comunale decidesse di vendere le azioni in suo possesso o se le barattasse per una insignificante partecipazione in altra Società. La cessione del patrimonio mobiliare o immobiliare deve avere come contropartita l’acquisizione di beni produttori di rendite (reti, Forno e quant’altro possa produrre reddito.)

Infine per quanto attiene la situazione politica, il PSI, promuoverà degli incontri con le altre forze politiche, (a partire dai partiti della sinistra) e con le forze sociali attive sul territorio per un confronto a tutto campo, ponendo al centro le grandi questioni strutturali (Economia e lavoro) ed istituzionali, temi sui quali la politica langue. La riqualificazione della politica è l’unica arma che il territorio comasco e la città di Como possono mettere in campo per bloccare il degrado, la dequalificazione e anche il depauperamento ostinato e sfacciato, guidato dalla Regione e dalla volontà Varese-centrica del suo presidente.

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