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Cronaca Vertemate con Minoprio

Blitz dei carabinieri in un centro stoccaggio rifiuti nel Comasco: norme ambientali violate

Denunciato l'amministratore unico dell'impresa

Una questione di quantità, nel solo giorno dell’ispezione erano presenti presso il centro di stoccaggio più rifiuti di quanto l’impianto fosse autorizzato a trattarne in un intero anno solare, ma anche di qualità. Molte, insomma, le irregolarità contestate alla società che si occupa di rifiuti nel comune di Vertemate con Minoprio.

I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Milano e i militari dellla compagnia di Cantù e il personale dell’agenzia regionale per l’ambiente – ARPA – dipartimento di Como e Varese,hanno eseguito un controllo ambientale presso la sede operativa di un impianto di stoccaggio e recupero rifiuti (compostaggio e recupero di materia derivante da rifiuti speciali non pericolosi) nel comune di Vertemate con Minoprio e hanno riscontrato rilevanti violazioni della normativa in materia ambientale e quindi hanno denunciato l’amministratore unico dell’impresa (un 29enne residente in provincia di Milano) e posto sotto sequestro un ingente quantitativo di rifiuti. 

Nello specifico è stata accertata la presenza di rifiuti speciali non pericolosi che non sarebbero conformi rispetto alle autorizzazioni concesse alla  società, sia in termini di quantità, sia relativamente alla tipologia di rifiuto trattato. Infatti, dalle analisi sui campionamenti effettuati da parte di personale dell’ARPA volte a stabilirne l’esatta composizione, erano ben visibili tra gli 11 cumuli di rifiuti stoccati (pari a circa 3.000 metri cubi), posti sotto sequestro dai carabinieri, evidenti percentuali di rifiuti plastici, stracci, carta e alluminio, piuttosto che matrici verdi, in violazione di quanto autorizzato.

I carabinieri del NOE, inoltre, hanno sequestrato un ulteriore terrapieno nel quale sono stati rinvenuti circa 5.000 metri cubi di rifiuti (che saranno sottoposti anche questi ad analisi, a cura di ARPA), posto in un’area dell’impianto non contemplata dall'autorizzazione (dove pertanto non potrebbero essere stoccati rifiuti di alcun genere) e peraltro sprovvisti della documentazione che ne attesti il tracciamento. 

Il controvalore dei beni sottoposti a sequestro è stimato in circa 300.000 euro.

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