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Cronaca

Una Fondazione per Villa Olmo? All'incontro con il big solo consiglieri "scelti", è polemica

Parte subito con uno strappo politico la stagione di Palazzo Cernezzi. A innescare immediatamente la miccia, un incontro organizzato dall'assessore Daniela Gerosa sul futuro di Villa Olmo una volta che sarà riqualificata con i 5 milioni concessi...

Parte subito con uno strappo politico la stagione di Palazzo Cernezzi. A innescare immediatamente la miccia, un incontro organizzato dall'assessore Daniela Gerosa sul futuro di Villa Olmo una volta che sarà riqualificata con i 5 milioni concessi dalla Fondazione Cariplo. In Comune era prevista la visita del direttore della Fondazione Brescia Musei, Luigi Di Corato. Sul tavolo, anche tramite l'ascolto dell'esperienza dell'illustre ospite, le scelte da fare per il modello di gestione dell'intero compendio di Villa Olmo una volta che sarà riqualificato con orto botanico, centro di documentazione e rilancio della dimora stessa quale centro espositivo di caratura (auspicabilmente) internazionale.

gerosa-villaolmoIl problema, però, è nato quando è emerso che l'incontro con Di Corato aveva visto partire gli inviti soltanto per una ristretta e selezionata cerchia di assessori e consiglieri comunali. In parte, ricalcanti l'ossatura della Commissione consiliare dedicata a questo tipo di questioni, ma per il resto allargata (o ristretta) in base a criteri che hanno immediatamente creato dissapori e malumori nella maggioranza di centrosinistra. I convocati veri e propri inzialmente pare fossero soltanto i consiglieri Gioacchino Favara e Andrée Cesareo del Pd, Giorgio Selis, Italo Nessi e Marco Tettamanti di Como Civica, Eva Cariboni del Gruppo misto, e Vincenzo Sapere di Paco-Sel. A questi vanno aggiunti, oltre alla promotrice Daniela Gerosa, il vicesindaco Silvia Magni e l'assessore alla Cultura, Luigi Cavadini e - altro aspetto che ha indispettito non poco diversi consiglieri esclusi e interessati alla partecipazione - il segretario cittadino del Pd, Stefano Fanetti. Non "convocata", come è facile intuire, buona parte dei consiglieri di maggioranza meno teneri nei confronti dell'ipotesi di una Fondazione come strumento per la gestione futura di Villa Olmo, tra i quali due esponenti della cosiddetta "ala critica del Pd", Guido Rovi e Raffaele Grieco (con quest'ultimo che, però, si è presentato comunque non avendo accettato di buon grado la "selezione all'ingresso").

vendola-magattiA dispetto della presenza di Sapere nella lista degli invitati, ad andare su tutte le furie sono stati in particolare i coordinatori di Paco-Sel. Tanto che a Daniela Gerosa, ieri, è pervenuta una lettera di fuoco dal movimento che - pare - ha prodotto il successivo invito a Luigino Nessi (effettivamente arrivato in Comune). Ma non basta, perché sempre nelle prime ore del pomeriggio più di una telefonata è arrivata ad alcuni esclusi per mettere una pezza allo scivolone politico. Che, però, non risulta affatto essere stato ben digerito dagli esclusi di maggioranza, con Paco-Sel che - anche oltre questo aspetto se si vuole formale - è intenzionato a dare battaglia a tutto campo sull'ipotesi di una Fondazione per Villa Olmo, vista come il rischio di una sorta di "privatizzazione" indiretta del compendio futuro.

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