Un terremoto sindacale dietro la protesta dei vigili di Como: in 20 lasciano la Uil

Non ci sono soltanto le rivendicazioni lavorative dietro la clamorosa protesta in arrivo in consiglio comunale tra i fattori scatenanti della bufera che sta scuotendo il Corpo dei vigili di Como (qui trovate tutti i dettagli). La protesta degli agenti, infatti, svela anche una delle più clamorose scissioni sindacali che si ricordi tra le divise della città. Il gruppo di uomini e donne della polizia locale che è al centro delle contestazioni su riorganizzazione interna, turni, carenza di personale, licenze e ferie è infatti stata protagonista di un addio di massa alla Uil, sigla che da sempre è più che preponderante per numeri e tessere tra gli agenti comaschi.

Da quanto è stato possibile ricostruire, sarebbero circa una ventina i vigili che hanno aperto a Como la sezione del Sulpm (Sindacato unitario lavoratori polizia locale). Convulsa, tra l'altro, la fase di gestazione del nuovo soggetto sindacale che, cosa tutt'altro che secondaria, è composto per la stragrande maggioranza da uomini del reparto operativo. Pare, infatti, che un primo gruppo di circa 18 agenti avesse chiaramente manifestato alla segreteria Uil la volontà di trasmigrare altrove. Dopo il fallimento della trattativa di mediazione, un gruppetto di circa 7-8 uomini si sarebbe comunque convinto a non restituire la tessera e a rimanere nel sindacato d'origine. Eppure, a dispetto del dimezzamento del drappello iniziale dei "rivoltosi", nel corso delle ultime settimane un'altra decina di vigili ha comunque optato per l'abbandono della Uil, portando il totale dei nuovi tesserati per il Sulpm all'attuale ventina. Come si diceva, uno dei più notevoli strappi da molti anni a questa parte sul fronte sindacale.