"In 3 con azioni delle società": sul voto Acsm/A2A indagano Anac, Procura e prefetto
Un clamoroso giallo si allunga sul "drammatico" voto del 21 aprile scorso con cui l'opposizione, con il concorso decisivo di 5 consiglieri di maggioranza ribelli, bocciò la delibera sulla vendita delle azioni di Acsm Agam ad A2A. E ora, almeno in...
Un clamoroso giallo si allunga sul "drammatico" voto del 21 aprile scorso con cui l'opposizione, con il concorso decisivo di 5 consiglieri di maggioranza ribelli, bocciò la delibera sulla vendita delle azioni di Acsm Agam ad A2A. E ora, almeno in linea ipotetica, l'esito stesso di quella votazione potrebbe essere a rischio.
Una situazione di potenziale conflitto di interessi che emerse pochi minuti prima della votazione tramite la consigliera comunale del Pd, Andrée Cesareo, la quale interpellò formalmente il segretario generale di Palazzo Cernezzi, Tommaso Stufano, in accordo con il capogruppo della seconda forza di maggioranza, Marco Tettamanti (Como Civica). Stufano, però, liquidò in pochi minuti la questione, sostenendo sostanzialmente che non esisteva alcun potere in mani ad egli stesso né al presidente del consiglio comunale Stefano Legnani per invitare all'astensione i consiglieri eventualmente in possesso di azioni delle società interessate direttamente dalla delibera.
Posizione decisamente peculiare, quella del tandem Stufano-Legnani, perché su temi simili - nel marzo 2015 - la stessa Autorità Nazionale Anticorruzione si espresse con un parere che sottolineava come l'astensione fosse doverosa nei casi in cui "il dipendente pubblico (definizione estensibile forse anche agli eletti, ndr) è portatore di interessi della sua sfera privata, che potrebbero influenzare negativamente l'adempimento dei doveri istituzionali", oppure in "situazioni in grado di compromettere, anche solo potenzialmente, l'imparzialità richiesta al dipendente pubblico nell'esercizio del potere decisionale". Ed è chiaro che in quell' "anche solo potenzialmente" si possono celare miriadi di situazioni, forse anche quelle dei consiglieri comunali di Como.
Ma - come accennato in avvio - c'è di più.


Infine, come anticipato, Stufano ha inviato la stessa relazione anche al prefetto di Como per un ulteriore controllo di legittimità sull'atto prodotto formalmente dal consiglio con il voto del 21 aprile (la bocciatura della delibera per la vendita di parte delle azioni di Acsm Agam ad A2A).
Entro qualche settimana, dunque, si saprà se la clamorosa bocciatura dell'operazione resterà valida o tornerà completamente in discussione.