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Cronaca

Tre civatiani, il Politicamp di sabato (mentre Pippo lascia il partito) e un Pd. L'altro

Nota: la conferenza stampa di presentazione dell'evento di sabato a Como è stata svolta alle 12.30 mentre soltanto verso le 18 Pippo Civati, il leader indiscusso della corrente che ha organizzato il Politicamp, ha annunciato ufficialmente l'addio...

Nota: la conferenza stampa di presentazione dell'evento di sabato a Como è stata svolta alle 12.30 mentre soltanto verso le 18 Pippo Civati, il leader indiscusso della corrente che ha organizzato il Politicamp, ha annunciato ufficialmente l'addio al Pd. Dunque, quello che seguirà è il resoconto della conferenza stampa, al netto della "bomba politica" scoppiata poche ore dopo. Che, inutile dirlo, potrebbe cambiare tutto in brevissimo tempo.

Ah, i civatiani. Dopo tre quarti d'ora riescono quasi a convincerti - tra citazioni dotte, fini analisi politiche e sorrisi - di essere innocui. Ma è rileggendo qualche ora dopo gli appunti della conferenza stampa del "Politicamp" organizzato per sabato prossimo al "Palazzo del Borgo" di Como, tra via Borgovico e piazza Santa Teresa (dalle 14.30 alle 18.30), che capisci che non sono soltanto i "gattoni colti" che erano sembrati. C'è politica, molta, moltissima nell'appuntamento del 9 maggio prossimo. Soprattutto, c'è un Pd - ma forse un centrosinistra nel suo complesso - diverso, molto diverso, diversissimo da quello che a Como (inteso capoluogo) e a Roma (inteso Palazzo Chigi) per ora li ospita senza troppi entusiasmi, gelidamente ricambiato. C'è un partito molto poco renziano nelle parole di Paolo Sinigaglia (21mila preferenze alle ultime Europee) che esprimono il desiderio di "lavorare con meno forzature (sibila l'Italcum ndr), della volontà di costruire un mondo e un modo di fare politica magari alternativi a quelli attuali ma possibili, concreti, calati nella realtà e nelle esperienze di professionisti, amministratori, docenti e così via". Il tutto suggellato - sempre Sinigaglia dixit - dalla sottolineatura dei temi della democrazia che saranno discussi da alcuni dei relatori presenti al Politicamp. "Saranno affrontati i temi della rappresentanza (rifischia l'Italicum ndr), dei contrappesi necessari, della partecipazione". Insomma, quelli che le minoranze interne al Pd - a partire proprio dall'ala Civati, con Pippo possibile ospite ex Pd di sabato - rivendicano a gran voce dentro il partito, denunciandone eccessive latitanze. Le stesse, non casualmente, che hanno portato il leader della corrente a lasciare i dem e che - chissà - potrebbero innescare terremoti anche sul Lario.

rovi-guido-isolaGuido Rovi, consigliere comunale a Como e consigliere delegato in Provincia, parla di una politica (anche interna al Pd, anche in città) "che non deve essere liturgia, ma deve partire dal basso, in base ai bisogni, con una progettualità che vada al di là di slogan, spot, eventi-passerella (qui, opinione tutta nostra, fischietta la Lariopolda, ndr)". E qui, manco a dirlo, sembra per certi versi di sentir echeggiare Bruno Magatti, assessore di Paco-Sel (invitatissimi, lui e il partito: nuovo soggetto in vista?) e guru di quel centrosinistra comasco a cavallo tra Pd e sinistra che nel Civati-world è più di un desiderio. Infine, c'è Giuliana Casartelli (con Rovi e Sinigaglia nella direzione regionale PD, sempre area Civati o ex Civati visti gli eventi), forse la più "buona" dei tre. Batte molto sulla necessità di "idee, progetti, contenuti e prassi" indirizzati a un bene comune, dentro il Pd, per andare al di là delle correnti e trovare punti di contatto e sintesi con l'imperante galassia renziana (punzecchiata soltanto nel passaggio dedicato al concetto di ascolto "che non è ascoltare e poi fare quello si vuole"; e rifischia ancora l'Italicum).

Insomma, parole semplici all'apparenza per una galassia politica complessa nella realtà. Con una domanda: un Pd nel Pd o due Pd diversi? Sabato sarà l'occasione per farsi un'idea più precisa. Detto questo, cosa sarà il Politicamp? Questo, ufficialmente: "Si tratta di una sessione aperta, alla quale parteciperanno come relatori parlamentari e amministratori locali, oltre a esponenti del Centrosinistra e della società civile per lo più lombardi ed è diviso in sessioni tematiche, nelle quali si alterneranno relatori nazionali, regionali e locali, che avranno cinque minuti a disposizione per parlare del proprio tema. Pianeta amministrazione, pianeta lavoro, pianeta diritti, pianeta cultura, pianeta ambiente, pianeta innovazione, pianeta democrazia, pianeta Europa saranno i mondi che cercheremo di indagare, da diversi punti di vista. Idee, progetti, testimonianze e buone pratiche saranno il filo conduttore che porteranno alla realizzazione del "dizionario possibile", che continua idealmente il "dizionario della Prossima Como", costruito nel marzo del 2012 ed a disposizione di tutti da allora. Sarà anche un tentativo di colmare la mancanza di relazioni: un'opportunità di incontro e confronto, di partecipazione democratica delle diverse espressioni della cultura comasca, senza fare distinzioni tra associazioni o cittadini, in un laboratorio di idee per realizzare la Como Possibile".

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