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Cronaca

Trascinati in Procura e ora diffidati: Stufano contro 3 consiglieri. Nullo il voto su Acsm?

Aveva già deciso di scendere direttamente in campo nella contesa sul voto che portò alla bocciatura delle vendita delle azioni di Acsm ad A2A e ora pare volerlo fare in modo ancora più massiccio. Lui è il segretario generale del Comune di Como...

Aveva già deciso di scendere direttamente in campo nella contesa sul voto che portò alla bocciatura delle vendita delle azioni di Acsm ad A2A e ora pare volerlo fare in modo ancora più massiccio. Lui è il segretario generale del Comune di Como, Tommaso Stufano, che dopo aver segnalato a Procura, Anticorruzione e prefetto il caso dei tre consiglieri comunali che al momento del voto possedevano una manciata di azioni delle due società ipotizzando un conflitto di interessi oggi è arrivato a intimare agli stessi Laura Bordoli, Eva Cariboni e Raffaele Grieco di astenersi anche dalla prossima votazione sul tema. Ovvero, quella che - al termine della discussione in atto sul Bilancio 2017 - prevede l'espressione del consiglio su un emendamento presentato dalle opposizioni (ma appoggiato anche da diversi consiglieri di maggioranza) per stralciare dalla documentazione allegata al documento contabile ogni riferimento a nuove, possibili cessioni delle azioni.

Sempre sul principio che il possesso delle azioni delle due società potrebbe configurare un conflitto di interessi, Stufano ha scritto a tutti i consiglieri evidenziando che "qualora i consiglieri Bordoli, Cariboni e Grieco fossero ancora in possesso di azioni Acsm Agam e/o A2A, gli stessi non solo hanno l'obbligo di astenersi dalla discussione e dalla votazione di tale emendamento, ma a mio avviso non possono nemmeno legittimamente assumere l'atto di iniziativa in oggetto". Cioè, dovrebbero pure togliere le firme apposte all'emendamento.

"Peraltro - aggiunge ancora Stufano, rincarando la dose - la giurisprudenza è chiara nel sostenere che qualsiasi atto cui apporti il suo contributo il consigliere in conflitto di interesse, è viziato in toto". Frase ancora più esplosiva delle precedenti, questa, poiché di fatto lascia chiaramente intendere che la votazione del 21 aprile scorso con cui la delibera per la vendita delle azioni di Acsm venne bocciata con un pareggio di 16 voti a favore e 16 contrari, risulterebbe "viziata in toto" dunque potenzialmente illegittima e nulla. Fatto che, evidentemente, aprirebbe le porte a una nuova votazione sulla vicenda con ampie possibilità per una approvazione.

Resta un mistero, comunque, come lo stesso segretario generale - interpellato espressamente nella seduta di aprile sul possesso delle azioni da parte di Laura Bordoli ed Eva Cariboni (di Raffaele Grieco si è appreso soltanto dopo) abbia taciuto completamente su tutti gli aspetti sollevati nelle 48 ore, tanto che liquidò la questione sollevata dall'esponente Pd Andrée Cesareo con questi termini: “Sul conflitto di interessi, l’astensione non può essere imposta ai consiglieri dal segretario generale o dal presidente del consiglio comunale. Non possiamo sapere se il consigliere o i parenti fino al quarto grado hanno azioni di Acsm, dunque ogni consigliere deve trarre dalle proprie conoscenze il motivo del proprio atteggiamento". Nemmeno un mese dopo, tanta prudenza si è trasformata nell'inedito assoluto di 3 consiglieri comunali trascinati in Procura e nella diffida a partecipare a un nuovo voto.

Nel video qui sotto - dal minuto 4.29.35" a 4.31.57" - cosa disse Tommaso Stufano in consiglio il 21 aprile in aula.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=16394&v=L1qaT0t0BQY

/show/consiglio-comunale-del-210416/

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