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Cronaca

Tra vetri e urina, si sarebbe vergognato anche Pertini

Como sarà percepita come più pulita di un tempo da qualcuno, ma oggi in uno dei suoi luoghi più sacri si è svolta una scena che definire imbarazzante è poco. Su segnalazione di un lettore, ci siamo recati a constatare di persona la portata di...

Como sarà percepita come più pulita di un tempo da qualcuno, ma oggi in uno dei suoi luoghi più sacri si è svolta una scena che definire imbarazzante è poco. Su segnalazione di un lettore, ci siamo recati a constatare di persona la portata di alcuni presunti vandalismi al Monumento alla Resistenza europea. L'ipotesi era trovare le "solite" 3 cartacce e qualche foglia di troppo. E invece sulla scalinata dell'opera inaugurata da Sandro Pertini nel 1983 era apparecchiata una vera e propria umiliazione dell'opera e, in fondo, della città. All'impatto con quella realtà, purtroppo, non sono sfuggiti nemmeno alcuni turisti.

Questa la scena: tre turisti giapponesi, proprio mentre arrivavamo - intorno alle 11.45 - hanno tentato di salire la scalinata per vivere - come è nella sua natura - il monumento. Dopo 3 gradini sono scesi. Inorriditi. Schifati. E forse, viste le "Ballerine" calzate da una delle due ragazze del gruppo, anche per evitare una capatina fuori programma al pronto soccorso.

Il perché lo avrete già capito: non c'era gradino dell'opera, come potete constatare nella gallery in alto, che non fosse cosparso di bottiglie di birra, vino, cocci di vetro, cartoni di vino che ancora perdevano liquido sotto il sole, urina e molto altro ancora. Impossibile, oggettivamente, salire quei gradini senza sprezzo del disgusto e, almeno in piccola parte, del pericolo. Così come impossibile, nell'assistere alla "fuga" dei turisti orientali, è stato non provare un senso di rincrescimento e vergogna per lo stato di un monumento tra i più importanti di Como. Azzardiamo: quei sentimenti li avrebbe provati anche Pertini.

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