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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Tornano in piazza le Sentinelle in piedi, i No omofobia: "Cattolici retrogradi, Lucini li fermi"

Una nuova manifestazione organizzata per il prossimo 10 ottobre a Como, in piazza Verdi, dalle Sentinelle in piedi (movimento che scende nelle piazze “a difesa della famiglia, contro il disegno di legge in discussione al Parlamento che vuole...

Una nuova manifestazione organizzata per il prossimo 10 ottobre a Como, in piazza Verdi, dalle Sentinelle in piedi (movimento che scende nelle piazze “a difesa della famiglia, contro il disegno di legge in discussione al Parlamento che vuole equiparare le unioni fra persone delle stesso sesso al matrimonio”), ha già innescato una durissima protesta da parte del Coordinamento comasco No omofobia. Si ripete - con toni incandescenti - il copione del maggio scorso, quando per una identica manifestazione delle "sentinelle" in centro si vissero momenti di altissima tensione con scontri sfiorati e un enorme spiegamento di forze dell'ordine.

Oggi, alla notizia che, appunto, il 10 ottobre prossimo le Sentinelle in piedi si ritroveranno in piazza Verdi, è arrivata la presa di posizione preventiva del Coordinamento comasco antiomofobia che, tra le altre cose, chiede che il consiglio comunale faccia vietare l'iniziativa. Un tema caldissimo, quello del ruolo della politica, che 5 mesi fa per esempio vide l'attuale capogruppo del Pd, Andrea Luppi, esprimersi nettamente contro la proibizione delle manifestazioni delle Sentinelle con un discorso che ebbe grande risonanza, mentre il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Luca Ceruti, partecipò proprio alla contestazione assieme al Cooordinamento). palazzo-cernezzi-2Tornando al fronte che vorrebbe impedire alle Sentinelle di scendere in piazza, il titolo del documento ufficiale è già di per sé indicativo: "Basta talebani omofobi a Como. Che il consiglio comunale rispetti leggi e sentenze della corte europea e vieti certe manifestazioni che vanno contro ogni buonsenso". Insomma, un invito esplicito a Palazzo Cernezzi ad agire, a cui si accompagnano passaggi estremi sui "cattolici italiani, da sempre purtroppo retrogradi e oscurantisti nella lettura del messaggio cristiano". Il Coordinamento antiomofobia attribuisce ai manifestanti la volontà "di imporre uno sterotipo di famiglia che nel 70% dei casi finsce con un divorzio e con dei bambini che ne soffrono e crescono con seri problemi psicologici all'interno di una lotta tra diritti e imposizioni dei vari genitori, utilizzando anche metodi giuridici che peggiornano la situazione mentale di questi bambini. Questo definisce già di per se il fallimento della famiglia tradizionale". "Noi come Papa Bergoglio - prosegue il comunicato anti-sentinelle - ci troviamo in casa a convivere con dei talebani e come lui oggi ha detto al Sinodo sulla famiglia, "la Chiesa a porte chiuse tradisce se stessa" , ci troviamo entrambi ad affrontare l'ottusità comune di questo paese. Ogni forzatura del Papa per offrire una nuova lettura contemporanea del messaggio cristiano è valso vano, logicamente il suo pensiero è accompagnato dall'esperienza del suo operato in Sud America. Esperienze che i cattolici italiani non sanno nemmeno cosa siano, dato che sono stati cresciuti accettando dittature e imposizioni che hanno portato nel mondo, una tra tante le "spose bambine" o addirittura nascondendo e aiutando a fuggire i peggiori nazisti alla fine della seconda Guerra Montiale. Ricordiamo ancora tutti le dinamiche scaturite dagli alti prelati in Ruanda, è per questo che chiediamo che la chiesa faccia ora un passo indietro e la smetta di giocare con la vita delle persone per chiari interessi che reputiamo stupidi quando la vita umana viene messa al secondo posto".

lucini-fascia-tricolore-2Infine, ecco l'invito alla sindaco di Como: "Quindi chiediamo che la città di Como e nella fattispecie il sindaco Lucini e la sua giunta, diano un chiaro messaggio senza titubanza verso determinati individui che istigano al razzismo e al mancato riconoscimento delle coppie di fatto sia civilmente che giuridicamente. Ricordiamoci che ogni bambino cresciuto in casa famiglia o in riformatorio è una chiara sconfitta della nostra società. Un bambino costretto nel sud del mondo a morire di fame perchè non può venire adottato da noi, è una macchia di sangue sulla fronte di ogni cattolico".

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