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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Suicidio assistito in Svizzera, casi raddoppiati in 4 anni

Qualcuno li ha, infelicemente, ribattezzati 'viaggi della morte', qualcun'altro parla di 'turisti del suicidio assistito'. Comunque la si voglia vedere si tratta di persone che hanno scelto la via della dolce morte, dell'eutanasia...

Qualcuno li ha, infelicemente, ribattezzati 'viaggi della morte', qualcun'altro parla di 'turisti del suicidio assistito'. Comunque la si voglia vedere si tratta di persone che hanno scelto la via della dolce morte, dell'eutanasia, dell'interruzione della propria vita in ragione di malattie incurabili che compromettono profondamente e definitivamente la qualità della vita. Il numero di queste persone è raddoppiato tra il 2008 e il 2012. I dati rientrano in uno studio pilota svizzero e sono stati diffusi dal Journal of Medical Ethics, diffuso da Ticinonews. In Confederazione infatti la pratica è legale, sia pure rigidamente normata. Se ne occupa, per fare un esempio, Dignitas associazione che si presenta così:

DIGNITAS - Vivere degnamente - morire degnamente "è un'associazione conformeal diritto svizzero, stata fondata il 17 maggio 1998 presso Forch (vicino a Zurigo). L'organizzazione, che non persegue interessi commerciali di sorta, è in conformità con la propria costituzione ha l'obiettivo di garantire una vita e una morte dignitosa ai suoi membri e di permettere ad altre persone di beneficiare di questi valori.

In quattro anni 611 persone sono andate a morire in Svizzera partendo da 31 paesi diversi: 268 dalla Germania, 126 dalla Gran Bretagna, 66 dalla Francia, 44 dall'Italia, 21 dagli Stati Uniti, 14 dall'Austria, 12 dal Canada, 8 dalla Spagna e altrettanti da Israele.

La pubblicazione ha tentato di tracciare un identikit di queste persone prendendo in esame parametri quali sesso, età, nazione d'origine ma soprattutto il tipo di malattia di cui soffrivano. E' così emerso che gli iscritti al suicidio assistito sono state persone di età compresa tra i 23 e i 97 anni (69 di media), per la maggior parte donne (58,8%). Persone che per quasi il 50% delle situazioni soffrivano di malattie neurodegenerative come Parkinson, Sclerosi Laterale Amiotrofica e Sclerosi Multipla. Molti anche i tumori e le malattie reumatiche. Buona parte dei casi è stato preso in carico da Dignitas, anche perché Exit (altra grande associazione senza scopo di lucro che opera nel campo del suicidio assistito) garantisce supporto solo ai residenti in Svizzera. Quasi tutte le persone hanno scelto di finire la propria vita utilizzando il pentobarbital sodico (un barbiturico che in dosi massicce porta alla morte). In quattro casi è stato usato l'elio. Va ricordato però come nel 2008 l'uso dell'elio fu ferocemente contestato poiché giudicato doloroso e lento, secondo la pubblicazione il caso elio (finito su tutti i media all'epoca) avrebbe rallentato il ricorso al suicidio assistito tra per qualche mese, fino al 2009. Poi una nuova crescita di casi. Lo studio ha una caratura scientifica e non entra nel confronto pubblico tra etica e politica. Ma i ricercatori hanno voluto evidenziare come Germania, Gran Bretagna e Francia siano i Paesi da cui arrivano più persone in cerca di una dolce morte e contemporaneamente siano anche i paesi dove il dibattito sul tema è da sempre in cima all'agenda pubblica.

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