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Cronaca Locate Varesino

La donna che accusa di stupro i genitori affidatari ha avuto un figlio da lui

Nuovi elementi emergono dalle vicenda che sta investendo il Comasco su stupri di gruppo e riti satanici

Emergono altri dettagli sulla vicenda saltata alle cronache ieri 7 ottobre. A essere sotto inchiesta marito e moglie di Locate Varesino, che ora hanno 66 e 61 anni e che hanno sempre ospitato in affido minorenni e ragazzi in difficoltà. In molti si sono chiesti come, a fronte di capi d'accusa così terribili (stupri di gruppo, sequestro di persona, violenze sessuali) il provvedimento cautelare sia stato tradotto nel solo divieto di avvicinare la vittima e i suoi figli e l'obbligo di dimora a Locate Varesino. Molti aspetti della vicenda sono ancora da chiarire e saranno confermati o smentiti definitivamente solo in fase processuale. 

Ripercorrendo i fatti ce ne sono alcuni che gli inquirenti hanno ritenuto validi per procedere con le misure cautelari nei confronti di marito e moglie. La vittima avrebbe descritto delle intercapedini nelle mura della casa dei due coniugi dove sarebbe stata segregata durante la sua permanenza nella casa degli indagati e le sue descrizioni hanno trovato riscontro durante la perquisizione della squadra mobile. Inoltre la donna, che ora ha 40 anni, ha avuto un figlio dall'uomo che la aveva in affido a Locate Varesino. Dai fascicoli emergono anche alcuni certificati medici che attesterebbero che la donna abbia subito infibulazione agli organi genitali. Secondo l'accusa questa atroce pratica era svolta dalla madre affidataria dopo gli stupri di gruppo. 

Dall'altro lato a carico della coppia c'erano già molti fascicoli aperti sempre dalla presunta vittima ma tutti archiviati sia dalla Procura di Como che da quella di Siena. Marito e moglie avrebbero fornito la loro versione dei fatti. 

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