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Cronaca

Rotary e Sociale proiettano sulla Casa del Fascio. "Giusto ridurla a cartellone pubblicitario?"

Il volto pacioso e sorridente di Daniele Roncoroni, noto imprenditore di Como, uomo Rotary e tra i coordinatori del partito di Corrado Passera "Italia Unica" in città ha sorpreso più di un passante, ieri sera, quando è apparso illuminato e...

Il volto pacioso e sorridente di Daniele Roncoroni, noto imprenditore di Como, uomo Rotary e tra i coordinatori del partito di Corrado Passera "Italia Unica" in città ha sorpreso più di un passante, ieri sera, quando è apparso illuminato e proiettato sulla Casa del Fascio. Qualcuno, come potete vedere dalla fotografia, l'ha anche immortalato nel momento giusto. Beninteso, non era l'unico, quel volto, ad apparire e scomparire a rotazione dalla bianca parete dell'edificio di Terragni. Ne sono "girati" diversi e per diversi minuti. Come mai? L'iniziativa reclamizzata era di natura benefica: il “Concerto Grosso” del prossimo 21 febbraio al Teatro Sociale, evento organizzato da Rotary Gruppo Lariano e, ovviamente, dallo stesso Teatro Sociale. Si tratta di una serata celebrativa del Rotary Day e finalizzata anche a raccogliere fondi a favore di End Polio Now, un progetto internazionale per combattere la poliomelite.

Sottolineato l'obiettivo nobile, restano le (forti, fortissime) perplessità dell'architetto Sergio Beretta (autore dello scatto) sull'utilizzo della Casa del Fascio, al di là dell'intenzione per così dire sociale.

abete-balocchi"E' vero che la facciata cieca dell'edificio si presta alle proiezioni e che persino lo storico corsivo apparso sulla rivista "Quadrante", ai tempi, ne profetizzava un impiego cinematografico - spiega Beretta - Ma da lì a far diventare la Casa del Fascio una sorta di "strillone" del Teatro Sociale e delle attività dei Rotary ne passa". Secondo l'architetto, tra l'altro, la proiezione specifica apparsa ieri sera ai suoi occhi era più che opinabile rispetto al luogo su cui prendeva forma.

"Si tratta di una comunicazione pubblica che non tiene minimamente in conto il contesto - afferma Beretta - Per estremo paradosso, l'abete natalizio che io stesso ho criticato durante la Città dei Balocchi quantomeno si inseriva in un contesto generale della stessa natura. In questo caso, ciò non accade per niente: la Casa del Fascio è stata utilizzata come un qualsiasi cartellone pubblicitario". E il messaggio benefico, come descritto, è rimasto - almeno secondo l'interpretazione dell'architetto - in grandissima parte oscurato da tutt'altro. "Se l'obiettivo era lanciare un messaggio per sensibilizzare i cittadini rispetto al problema della poliomelite, sarebbe stato forse meglio puntare su 4-5 immagini molto forti, capaci di toccare davvero l'argomento in maniera incisiva. Invece, come è apparso ieri sera, la sensazione è che siano state proiettate slide poco visibili e poco chiare sul tema sanitario in sé, a tutto vantaggio di una lunghissima serie di altre immagini dove l'unica cosa che spiccava erano i volti degli associati del Rotary. Alla fine, il messaggio che emergeva era "questa è la casa del Rotary", non "così combattiamo la poliomelite".

Ultimo tema, non secondario. "Mi piacerebbe sapere quali sono i criteri e gli iter autorizzativi che hanno portato il Teatro Sociale a poter utilizzare uno "strillone" così prestigioso per una sua serata - conclude Beretta - Di solito per comunicazioni simili, come per le affissioni in città, servono autorizzazioni e il timbro dell'amministrazione. Magari per un'iniziativa benefica il percorso può anche essere diversa, ma il tema dei criteri con i quali viene utilizzato uno dei più importanti monumenti razionalisti di Como, peraltro sede della Guardia di Finanza e proprietà ministeriale, secondo me resta assolutamente aperto".

Insomma: chi decide se e come la Casa del Fascio può essere utilizzata come un "cartellone pubblicitario"?
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