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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Irruzione skinheads, per dieci di loro divieto di tornare a Como

Perquisizioni e sequestri di materiale informatico

Le perquisizioni effettuate nelle abitazioni dei 13 skinheads appartenenti al Veneto Fronte Skinheads, autori della cosiddetta incursione nazi del 28 novembre 2017 in una riunione del gruppo Como Senza Frontiere, hanno permesso agli agenti della Digos lariana di raccogliere alcuni elementi preziosi per le indagini. Nella conferenza stampa del 7 dicembre il questore Giuseppe De Angelis ha fatto sapere che per dieci di loro - cioè quelli che risiedono fuori provincia - è stato emesso un foglio di via con divieto di tornare a Como per tre anni. Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato materiale informatico come chiavette usb, hardisk e telefoni cellulari che saranno vagliati dagli inquirenti.

Le ipotesi di reato

Le perquisizioni, ad opera dei poliziotti della Digos di Como e dell'antiterrorismo, sono state disposte dalla Procura di Como: sul caso è stato aperto un fascicolo d’inchiesta. Per i 13 militanti che hanno partecipato al blitz il reato ipotizzato è quello di violenza privata. Le Forze dell’ordine hanno perquisito le abitazioni dei componenti del gruppo non solo a Como ma anche a Brescia, Lodi, Genova, Mantova e Piacenza. Proprio da Piacenza viene anche un giovane, tra i denunciati dalla polizia, già condannato per tentato omicidio.
Il Procuratore della Reppublica di Como Nicola Piacente ha spiegato che gli elementi acquisiti nel corso delle perquisizioni di oggi indicano che i militanti avrebbero "costretto i presenti ad ascoltare un comunicato stampa di forte critica contro i movimenti, quali “Como senza Frontiere”, costituiti a tutela dei diritti dei migranti, accusando detti movimenti di favorire a loro volta la diffusione e lo sfruttamento del fenomeno migratorio in Italia. Le perquisizioni sono state disposte anche al fine di accertare se l’iniziativa del 28 novembre 2017 è ricompresa in una più articolata strategia penalmente rilevante".

Cosa rischiano

Come detto per i dieci militanti del Veneto Fronte Skinheads non comaschi è stato disposto il foglio di via dal territorio di Como. Se sorpresi a Como nei prossimi tre anni rischiano l'arresto da 1 a sei mesi. Otto dei tredici militanti protagonisti dell'incursione del 28 novembre sono già stati destinatari di provvedimenti Daspo. Tutti, comunque, hanno alcuni trascorsi con le forze dell'ordine e la giustizia. Per i tre militanti comaschi, invece, se sorpresi a eseguire azioni analoghe potrebbe essere disposta la sorveglianza speciale, con addirittura il divieto di uscire alla sera. Per loro, infatti, è stato disposto il cosiddetto avviso orale: è un monito scritto del questore con cui l'autorità invita il soggetto a porre in essere una condotta morale più conforme alla legge alla luce di determinati comportamenti scorretti o illegali. altrimenti si passa a misura più pesante come ad esempio divieto di uscire di notte. a loro non si poteva dare il foglio di via perchè sono residenti a Como.

Un caso politico

 Un caso che è balzato agli onori delle cronache nazionali con la condanna da parte di numerosi esponenti politici. Cresce la tensione in vista della manifestazione nazionale indetta dal PD per sabato 9 dicembre: attesi numerosi leader politici. Lo stesso giorno era prevista una contro manifestazione di Forza Nuova, ma il Questore di Como ha negato l'autorizzazione. Il coordinatore regionale Salvatore Ferrara ha però fatto sapere che militanti del partito saranno comunque in città.


 

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