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Cronaca

Sfidò la Lega per l'ex moschea di via Pino, ora El Sisi è italiano: "Grazie alla giunta"

"Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato". Con questo giuramento pronunciato nella sala consiliare del Comune di Como e davanti all'assessore Marcello Iantorno, l'ex portavoce dalla...

"Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato". Con questo giuramento pronunciato nella sala consiliare del Comune di Como e davanti all'assessore Marcello Iantorno, l'ex portavoce dalla comunità islamica di Camerlata, Safwat El Sisi, di origine egiziana, dopo le feroci battaglie contro la Lega per l'ex moschea abusiva di via Pino a Camerlata, è diventato ufficialmente un cittadino italiano. Una cerimonia breve, come da protocollo, a cui naturalmente sono seguiti gli auspici dell'assessore, un breve discorso di El Sisi e il saluto del sindaco Mario Lucini giunto apposta per una amichevole stretta di mano e le congratulazioni. A El Sisi è stata anche donata una copia della Costituzione italiana.

"Sono davvero onorato per aver raggiunto questo importante obiettvo che inseguivo da 47 anni - ha detto El Sisi, che mantiene anche la cittadinanza egiziana - Grazie a questa giunta e alla città. Sento la responsabilità di essere un cittadino italiano e spero di poter aiutare Como nello sviluppo delle sue eccellenze, soprattutto nel campo culturale. Insieme ai comaschi spero si possano risolvere problemi gravi come quello dei giovani senza lavoro, delle persone in difficoltà e dell'accoglienza dei profughi che scappano dai Paesi in guerra. Affrontiamo insieme il problema del terrorismo, ma con coraggio: la giusta giustizia vuol dire pace, l'ingiustizia vuole dire terrorismo. Non bisogna mai, in nessun paese, giustificare l'ingiustizia".

"Sono lieto che finalmente lei abbia raggiunto questo obiettivo dopo 47 anni (precedenti richieste di El Sisi non erano state accolte, ndr) - ha detto Iantorno rivolto a El Sisi - Questa lungaggine non è proprio un'eccellenza italiana sul profilo della celerità delle procedure, ma ora le auguriamo un futuro di serenità e le doniamo una copia della nostra Costituzione che sicuramente amerà".

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