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Cronaca

Sentenze posti blu, nel 2013 la profezia Molteni-Ceruti: "Delibera del '95 errata e rischiosa"

Mario Molteni Eppure c'era stato chi aveva messo in guardia la giunta sul rischio che i nodi sull'estensione senza limiti dei posti blu in città potesse creare problemi, come emerso con ben due clamorose sentenze. Accadde nell'ottobre del 2013...

Mario Molteni

Eppure c'era stato chi aveva messo in guardia la giunta sul rischio che i nodi sull'estensione senza limiti dei posti blu in città potesse creare problemi, come emerso con ben due clamorose sentenze. Accadde nell'ottobre del 2013, quando i due consiglieri Luca Ceruti (Cinque Stelle) e Mario Molteni (Lista per Como) presentarono in consiglio una mozione (qui) che chiedeva di non considerare più tutto il territorio comunale come zona a "particolare rilevanza urbanistica", frase chiave con cui la delibera approvata nel 1995 dall'allora giunta Botta rese possibile la trasformazione a pagamento dei posti bianchi in tutta Como. Nella mozione Ceruti e Molteni chiedevano "una rimodulazione delle zone di particolare rilevanza urbanistica in più zone, differenziando le periferie dalla convalle rispetto a quanto attualmente stabilito". Una rivisitazione - aggiungevano i due consiglieri - a cui si sarebbe dovuta affiancare un'analisi "del territorio cittadino sia nei suoi aspetti urbanistici sia in quelli trasportistici".

ceruti-13gen16Ceruti in particolare, inoltre - essendo allora passate poche settimane dall'istituzione della nuova Ztl ampliata "con conseguente maggiorazione dei parcheggi a pagamento in più zone della città" - definiva la delibera del 1995 "vetusta, poco chiara e raggirante una direttiva nazionale presente nel codice della strada". Ma soprattutto l'esponente dei Cinque Stelle mise nero su bianco una sorta di profezia avverata proprio ieri dalla sentenza del Tribunale con cui è stato respinto il ricorso del Comune contro l'annullamento di una multa presa da un automobilista che non aveva pagato il parcometro ritenendo illegittimi gli atti che avevano dipinto di blu anche quegli stalli senza offrire alternative gratis nei paraggi. "Tale provvedimento - scriveva Ceruti al presidente del consiglio comunale chiedendo l'iscrizione d'urgenza della mozione nel calendario del consiglio comunale - ha nella forma errori che potrebbero portare alla sua non validità formale con i risultati che ne conseguono". Parole che dapprima la sentenza del giudice di pace, poi - come detto - il concetto ribadito pochi giorni fa da un secondo giudice rendono simili a un vaticinio. Per la cronaca, la mozione non venne né discussa con urgenza né venne approvata dalla maggioranza consiliare.

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