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Cronaca

Savina Marelli: "Spiaciuta per gli addii. La Lariopolda? Non so che obiettivi ha"

Più dispiaciuta (sinceramente, dovendo dare un'impressione) per l'addio dei civatiani che preoccupata per la Lariopolda. Così sintetizzeremmo lo stato d'animo della segretaria provinciale del Partito Democratico, Savina Marelli (al centro nella...

Più dispiaciuta (sinceramente, dovendo dare un'impressione) per l'addio dei civatiani che preoccupata per la Lariopolda. Così sintetizzeremmo lo stato d'animo della segretaria provinciale del Partito Democratico, Savina Marelli (al centro nella foto), in queste ore letteralmente tra l'incudine e il martello. Da un lato, l'addio di 6 esponenti del partito, dall'altro l'evento andato in scena a Lariofiere al confine tra la mano tesa e lo sgambetto. Senza scomporsi, Marelli parla di entrambi in queste ore calde.

"Per quanto riguarda le dimissioni - dice - sapevo dell'intenzione di alcuni di lasciare il partito e le proprie cariche. Era cosa già nota perché mi ero confrontata con alcuni di loro anche in precedenza e ora si è arrivati alla formalizzazione. Devo dirlo, non sono contenta. E non lo sono perché ho creduto e credo che il Pd, pur essendo un partito di governo arrivato al 40%, sia ancora un luogo dove si possano ospitare diversi punti di vista facendoli comunque sentire "a casa propria". Purtroppo, però, quando si governa bisogna fare scelte e talvolta ci si divide. Il bello di un grande partito come il nostro è restare uniti per un obiettivo e un progetto finale, riuscire a trovare una sintesi migliore dei punti di partenza diversi delle singole parti. Questa volta non si è riusciti, e mi spiace davvero che l'esito del disaccordo sia stata la scelta di uscire dal Pd".

politicamp-rovi-sinigaglia-casartelliPoi un sassolino - a voler proprio vedere - dalla scarpetta esce. "Siamo diventati grandi, grandi governiamo, ma se poi da grandi ci dividiamo e non governiamo più, il senso di tutto qual è? Riconosco il disagio che è stato manifestato, ma bisogna anche riconoscere l'eccezionalità della situazione in cui siamo e il fatto che dal Pd ci si aspetti un cambiamento. Il che non significa che governare è un fine in sé: vuol dire provare a cambiare molte cose in questo Paese e sul territorio".

Mentre i civatiani hanno accusato a più riprese il Pd di essere un partito in cui non si riconoscevano più, di converso nei confronti dell'ala ora in uscita è partita l'accusa di non volersi assumere le responsabilità (spesso anche "necessariamente" sgradevoli) legate al ruolo di governo. "Io mi limito a dire che trovare una sintesi e una sintonia era ed è responsabilità di tutti - ribatte Savina Marelli - Certamente in primo luogo di chi ha i ruoli principali, ma anche delle altre parti. E senza continuare ad alzare l'asticella, perché altrimenti trovare sintesi diventa impossibile. Io avverto alcuni problemi che venivano sottolineati, in taluni casi posso condividere qualche disagio. Ma l'altra parte di me no, perché mi metto nei panni di chi deve prendere decisioni e governare e capisco che non riesci sempre a fare sintesi di tutto. Capisco che non si possa tenere conto di tutto, anche se questo resta sempre l'obiettivo del partito per far sentire legittimati tutti i punti di vista". gagliardi-lariopoldaAltro tema caldissimo, la Lariopolda. Evento che nel weekend è stato sotto i riflettori e che tuttora resta sospeso tra l'equivoco di voler essere "altro" rispetto ai partiti (Pd compreso) ma vede diversi iscritti o "iscrivendi" tra gli organizzatori e animatori principali.

"Nella Lariopolda ho visto sicuramente del positivo - afferma pur senza troppi slanci - Ma devo dire che, per esempio, i tavoli tematici proposti in questa occasione ripropongono un po' la nostra idea dei Forum provinciali che intendeva proprio mettere attorno a uno stesso tavolo figure del partito, persone esterne, esperienze e professionalità di varia estrazione per discutere di più temi ed elaborare posizioni che poi tramite il confronto nel Pd diventassero proposte o posizioni politiche. E' certamente vero che alcuni Forum hanno funzionato e altri molto meno, ma anche nel Pd gli stessi temi affrontati alla Lariopolda vengono affrontati quasi quotidianamente soprattutto da chi amministra o ha ruoli istituzionali. Molte di quelle stesse persone che hanno partecipato all'evento di Lariofiere sono da tempo interlocutori del Pd". Quindi, secondo la segretaria provinciale "la Lariopolda può arricchire il partito, ma di sicuro non può sostituirlo. Forse quel formati è più accattivante, ma molte idee che sono uscite lì sono uscite anche nel Pd".

Il punto finale è però sempre uno: quale fine vede nella Lariopolda e nei suoi organizzatori Savina Marelli? "La Lariopolda è una realtà che nasce fuori dal Pd anche se in questa seconda edizione, rispetto alla prima, c'è stata molta più interazione con il partito. Ma sulle finalità di quel progetto non posso rispondere io. Un po' emergeranno naturalmente nel corso del tempo, ma soprattutto saranno gli organizzatori a dover rispondere su quella questione. Loro dovranno dire, immagino, qual è il punto di arrivo di un'iniziativa che ha certamente molti spunti positivi ma che, a differenza del Pd, non ha la necessità di fare sintesi e formulare proposte concrete per amministrare un territorio".

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