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San Giovanni, migranti trasportati alla mensa solidale dalla Croce Rossa - Video

Resta critica - sebbene sotto controllo - la situazione alla stazione San Giovanni. Questa sera, attorno alle 20, in soccorso degli 80-100 migranti ancora presenti tra lo scalo ferroviario e il parco sottostante, sono intervenuti diversi mezzi...

Resta critica - sebbene sotto controllo - la situazione alla stazione San Giovanni. Questa sera, attorno alle 20, in soccorso degli 80-100 migranti ancora presenti tra lo scalo ferroviario e il parco sottostante, sono intervenuti diversi mezzi adibiti al trasporto di persone della Croce Rossa (non ambulanze come erroneamente scritto in un primo momento, ndr) e anche alcuni volontari con i propri veicoli privati (tra questi, anche la consigliera comunale di Como Civica, Stefania Soldarini). I mezzi sono serviti a trasportare piccoli gruppi di migranti alla mensa solidale di via Tommaso Grossi per consumare la cena. Terminato il pasto, i profughi sono stati riportati alla stazione sempre con gli stessi mezzi.

A San Giovanni sono arrivati anche l'assessore ai Servizi sociali, Bruno Magatti, e il direttore della Caritas diocesana, Roberto Bernasconi. Proprio tramite la Caritas sono state portate anche delle coperte e probabilmente domani mattina sarà organizzato un trasporto ai Bagni comunali di via Sirtori. Al mattino, altri volontari portano la colazione ogni giorno.

Al momento non risultano altre azioni specifiche previste né un piano vero e proprio messo a punto dalla Prefettura per affrontare la situazione in maniera complessiva e risolutiva (un nuovo incontro al Palazzo del governo è previsto per giovedì prossimo). "Noi come Comune facciamo la nostra parte, soprattutto per quanto riguarda i minori non accompagnati - ha affermato Magatti - Una risposta organica al problema, però, deve necessariamente venire dallo Stato". Anche perché se è possibile che i migranti lascino Como una volta chiaro che il passaggio dalla Svizzera è impossibile, dall'altro lato la possibilità che gli arrivi in città proseguano è alta. Resta da capire, dunque, quale sarà l'atteggiamento delle istituzioni governative di fronte all'atteggiamento della vicina Svizzera che al confine continua a mandare indietro i gruppetti di profughi (in particolare eritrei e somali), che alla fine giungono al "punto di raccolta" improvvisato che è diventata la stazione San Giovanni. Di sicuro, per ora si prospetta un'altra notte all'aperto per il gruppo di migranti che da almeno un paio di giorni dimora dentro e fuori lo scalo.

Sul fronte politico, infine, la Lega Nord - attraverso una nota della segretario cittadina Alessandra Locatelli - si è scagliata contro "l'invasione", contro il fatto che "i prati circostanti la stazione di Como sono invasi da clandestini che bivaccano lì e all'interno della struttura adiacente i binari" e ha protestato contro l'ipotesi che "la stazione centrale diventi un enorme bagno pubblico".

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