Riecco "il partito de La Provincia": De Santis, Traglio, Passera (e il difensore della Pistoiese)
A Como, approfittando della placida calura del ponte festivo, si è riaffacciato il "partito de La Provincia". E bene o male, se non sul piano politico, almeno su quello della comunicazione molti - noi compresi - dovranno farci i conti da qui al...
A Como, approfittando della placida calura del ponte festivo, si è riaffacciato il "partito de La Provincia". E bene o male, se non sul piano politico, almeno su quello della comunicazione molti - noi compresi - dovranno farci i conti da qui al voto comunale del 2017. Ma che cos'è il "partito de La Provincia"?
E' un insieme magmatico di bei nomi, forza economica e potere diffuso che racchiude un'area moderata, tendenzialmente di centrodestra (senza trattini), non ancora sagomata nel dettaglio ma già piuttosto omogenea. E' la stessa area che il quotidiano di via Paoli sostiene da anni - almeno 4, riferendosi ai nomi specifici che andremo a fare - a onor del vero senza grandissimi trionfi (sul piano politico, perché sul piano dell'influenza sui dietro le quinte della città il discorso cambia molto). La plastica dimostrazione del ritorno del "partito" è stata la prepotente prima pagina del primo giugno scorso. Titolava così: "Como guarda alle elezioni. Primi nomi per il sindaco. I partiti studiano le candidature. La scelta di Lucini, l'incognita De Santis". Così, fatta e finita. Diverse parole per dirne poi 4 "vere", in fin dei conti: "L'incognita De Santis". Paolo, fresco ex presidente della Camera di Commercio, già consigliere del cda del quotidiano, potente imprenditore alberghiero, vertice splendente di una fitta rete di motori e motorini economici (alcuni brillantissimi altri un po' ingolfati) sul territorio, da Sviluppo Como a Como Next passando per quella Villa del Grumello dove ora, a guardia della neonata Fondazione Alessandro Volta, spicca il fedelissimo presidente di Confcooperative Mauro Frangi.
Ma ancora più significativo del titolone di prima pagina, sull'edizione del primo giugno scorso, era l'articolo interno. Dove tra fantasie assortite - i nomi di Lorenzo Spallino e Salvatore Amura, per dirne due che in solitaria, a oggi, non potrebbero correre mai per vincere - si tornava rapidamente su Paolo De Santis (un passato in Forza Italia, per cui è stato anche assessore nella prima giunta Botta). Si leggeva questo: "De Santis si sfila ma provano a convincerlo". Concetto per così dire "approfondito" nell'articolo vero e proprio, dove si ricordava che "il diretto interessato, nell'intervista appena rilasciata al nostro giornale (La Provincia ovviamente, ndr) ha detto no, ma da più parti insistono e insisteranno per fargli cambiare idea". Nessun cenno, come per il "provano a convincerlo" precedente, a chi siano i soldati di questo esercito silenzioso ma - a leggere - fortissimo, di comaschi operosi e silenziosi che spingerebbero De Santis verso il trono di Palazzo Cernezzi. Quasi che parlasse il giornale in prima persona, per dire.
Staremo a vedere. Qualcosa però si muove.