Gagliardi: "Mi candido alla segreteria Pd". Sfida (con stroncature) a Fanetti e Orsenigo
Finalmente, un'intervista che dice qualcosa. Anzi, moltissime cose. Perché il vicesegretario provinciale del Partito Democratico comasco, Riccardo Gagliardi, davvero non risparmia nulla nella chiacchierata di questo afoso venerdì pomeriggio. Anzi...
Finalmente, un'intervista che dice qualcosa. Anzi, moltissime cose. Perché il vicesegretario provinciale del Partito Democratico comasco, Riccardo Gagliardi, davvero non risparmia nulla nella chiacchierata di questo afoso venerdì pomeriggio. Anzi, le sue parole sembrano aprire davvero una fase nuova - che si preannuncia non senza tensioni - sul futuro del Pd lariano, della sua prossima segreteria provinciale e della stessa città di Como.
Tutto nasce da una critica netta, precisa, chirurgica alla Festa del Pd in svolgimento fino a domenica a Maslianico, evento organizzato in grandissima parte dalla segreteria cittadina del capoluogo e quindi da Stefano Fanetti, da molti indicato come possibile sfidante di Gagliardi per la successione a Savina Marelli a capo del partito.
"Ma il mio non è un attacco politico e personale a Fanetti - premette Gagliardi - Le mie perplessità vanno all'organizzazione generale della Festa. Perché noi del Pd siamo bravissimi a lamentarci quando si organizzano le Laripolde (di cui Gagliardi è stato speaker di spicco, ndr), viste addirittura come minacce, o trampolini per scalate al partito. Poi, però, quando organizziamo noi gli eventi non cogliamo occasioni di discussione, non ci apriamo alla città, evitiamo gli approfondimenti sui temi importanti".
Insomma, difficile essere più chiari. E quasi impossibile non leggere queste frasi dedicate al capoluogo, alla segreteria cittadina del Pd e forse, anche se più alla lontana, al sindaco Lucini, come pensieri oscillanti tra il dubbio sincero e la stroncatura.
E qui si passa al secondo tema forte dell'intervista di Gagliardi. La sua rivendicazione assoluta circa la candidatura a nuovo segretario provinciale del Pd.

"Se Angelo Orsenigo, persona stimabilissima e con grande competenza sui temi amministrativi, è il candidato unitario, allora io sono Cappuccetto Rosso. La sua candidatura è del tutto legittima, ma è chiaramente di parte e tutt'altro che unitaria. Dunque, anche su questo punto, il tema del ritiro delle altre candidature non si pone".
La battaglia è aperta.In Evidenza
-
Chiara Ferragni, nuovo post nostalgico sul lago di Como: "Spero di comprare lì una casa vacanze"
-
Saturimetro: come funziona e perché può salvarci la vita
-
Selvaggia Lucarelli vs Locatelli: "Alle politiche sociali quella che vietava ai comaschi di fare l'elemosina"
-
Dopo le nozze sul lago di Como, Elettra Lamborghini cerca su Instagram aiuto per ristrutturare casa