Ricandidare o no Mario Lucini: il discorso del consigliere Pd che scuote l'aula
Certo, si può obiettare - a ragione - che il consigliere comunale del Partito Democratico Gioacchino Favara non è nuovo a "sparate", attacchi alla sua stessa parte politica, forti denunce che poi hanno avuto poco o nullo seguito. Al contempo - qui...
Certo, si può obiettare - a ragione - che il consigliere comunale del Partito Democratico Gioacchino Favara non è nuovo a "sparate", attacchi alla sua stessa parte politica, forti denunce che poi hanno avuto poco o nullo seguito. Al contempo - qui l'inciso è di chi scrive - il consigliere (a modo suo, legittimamente criticabile e certamente avvezzo a grandi intrighi dentro e fuori il palazzo) è di sicuro una delle teste più lucide e complessivamente brillanti del gruppo consiliare dem di Palazzo Cernezzi. Finissimo politico, abile oratore, saldissima scuola sindacalista Uil, furbizia sorridente e velenosissima nel dna, un savoir-fair di stampo meridionale avvolgente e sovente letale, Favara ha un merito rarissimo nel Pd di Como: parla, esprime pensieri, elabora analisi politiche. Roba buona solo per i titoli dei giornali? Anche, certamente. Ma, appunto, anche. Non "solo". Basti pensare a quanti consiglieri di maggioranza - non solo Pd - non sono mai (si legge proprio così: mai) intervenuti in aula e fuori in 3 anni abbondanti di mandato. Ma torniamo a noi.
Questa sera Favara - ma se rileggete questa intervista all'aspirante neosegretario provinciale del Pd, Riccardo Gagliardi, qualche eco già volteggiava sul tema - ha probabilmente messo un punto su un prima del 9 luglio 2015 e un dopo il 9 luglio 2015. Si può intendere anche così: il Pd - o quantomeno soprattutto il Pd - deve candidare o no (secondo Favara no) ancora il sindaco Mario Lucini e molti degli attuali assessori nel 2017?

Ha detto niente, consigliere Favara. La sfida al sindaco in carica e al suo progetto di città è lanciata. Ne resterà uno solo, probabilmente.