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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Referendum Ztl e posti gialli, eletta commissione per valutare ammissibilità

E' stata nominata ieri sera la commissione referendaria che dovrà stabilire l'ammissibilità o meno dei quesiti referendari proposti da Alessandro Rapinese (Adesso Como) per abolire i posti gialli in piazza Roma e modificare la Zona traffico...

E' stata nominata ieri sera la commissione referendaria che dovrà stabilire l'ammissibilità o meno dei quesiti referendari proposti da Alessandro Rapinese (Adesso Como) per abolire i posti gialli in piazza Roma e modificare la Zona traffico limitato estesa questa estate dall'amministrazione del sindaco Mario Lucini. Come da regolamento del consiglio comunale l'aula ha dovuto eleggere a scrutinio segreto un rappresentante di maggioranza e uno di opposizione per la commissione referendaria: Andree Cesareo del Pd per la maggioranza, Alessandro Rapinese per la minoranza. Da regolamento fanno fa parte della commissione anche il segretario generale Antonella Petrocelli e il presidente del consiglio comunale Franco Fragolino. A margine del consiglio di ieri sera ha suscitato alcune polemiche il fatto che sia stato eletto nella commissione lo stesso consigliere che ha proposto il referendum.

Questa mattina il PD attraverso una nota diffusa dal capogruppo Stefano Legnani ha preso posizione al riguardo: "Neppure la più perfida fantasia poteva arrivare a tanto: i gruppi consiliari di minoranza del consiglio comunale di Como hanno eletto il consigliere Alessandro Rapinese componente in rappresentanza della minoranza della commissione di esperti che dovrà decidere sull’ammissibilità dei tre referendum consultivi relativi alla ZTL e ai parcheggi che sono stati proposti nei giorni scorsi. Peccato che il primo firmatario delle proposte di referendum sia proprio il consigliere Rapinese. La cosa più incredibile è che tutti i consiglieri di minoranza, nessuno escluso, hanno votato per lui. Conseguenza: il consigliere Rapinese sarà chiamato a decidere se una sua proposta è ammissibile, se cioè rispetta le condizioni e i requisiti richiesti dallo statuto comunale e dal regolamento per indire un referendum; un caso evidente di conflitto di interesse; e come se un giudice fosse chiamato a decidere su una causa in cui ha interesse diretto. Nonostante la tanto sbandierata necessità di trasparenza e di legalità, la minoranza non dimostra alcuna coerenza. Ci si aspetta che, in un sussulto di dignità, il consigliere Rapinese, quanto meno per opportunità e buon gusto, si astenga dal partecipare alla seduta della commissione di esperti che dovrà decidere sui referendum da lui stesso proposti.

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