Le italiane rappresentano la seconda nazionalità più numerosa tra le prostitute che lavorano in Ticino. A rivelarlo è il bilancio dell'attività 2013 della polizia cantonale. Per la precisione, al primo posto c'è la Romania con il 70% di prostitute. Al secondo posto l'Italia (11%) e al terzo posto la Spagna (9%). Il quadro è stato tracciato nell'ambito delle inchieste sui reati legati alla prostituzione in Ticino. Si segnala che a seguito di diverse operazioni di polizia effettuate tra il 2012 e il 2013 sono stati sequestrati beni e soldi per un valore complessivo 15 milioni di franchi che erano stati nascosti al fisco svizzero. In particolare sono stati effettuati controlli nei locali notturni. Due le inchieste principali che hanno riguardato un filone luganese e uno locarnese: è emersa un’evasione fiscale di incassi in nero nonché l’impiego di personale privo di permesso per stranieri. Dall’inchiesta nel Locarnese è stata identificata una donna rumena vittima della tratta di esseri umani: è stata sottratta allo sfruttamento e rimpatriata in Romania.

Nel corso dell’anno sono stati censiti sul territorio cantonale circa 150 appartamenti legati alla prostituzione, la maggior parte concentrata nei principali centri (Lugano e Locarno). Se si considera che nel corso dell’anno alcuni contratti d’affitto vengono disdetti mentre altri vengono attivati, si calcola che gli appartamenti attualmente occupati da prostitute ammontino intorno alle 80-100 unità. I saloni di massaggio attivi sono invece 13, cinque nel Luganese e 8 nel Mendrisiotto. In totale le persone che hanno comunicato di essere occupate nel settore della prostituzione sono 656.