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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Proposte e dichiarazione di lealtà: il "re della foresta" Sapere dà una lezione di politica

"And the Oscar goes to...Vincenzo Sapere". Senza se e senza ma.  Il "re della foresta" (come l'ha elogiato pubblicamente il collega di Paco-Sel, Luigino Nessi) finora è stato di gran lunga l'autore del miglior intervento in consiglio comunale sul...

"And the Oscar goes to...Vincenzo Sapere". Senza se e senza ma. Il "re della foresta" (come l'ha elogiato pubblicamente il collega di Paco-Sel, Luigino Nessi) finora è stato di gran lunga l'autore del miglior intervento in consiglio comunale sul Bilancio (chiusa la discussione, ora si passa agli emendamenti, poi il voto). Anzi, Sapere - il "vecchio" socialista - è stato soprattutto l'unico a parlare veramente di bilancio senza per questo limitarsi a elencare numeri e cifre da usare unilateralmente pro o contro sindaco e assessori, fisiologicamente finiti nel mezzo del consueto teatro tra attacchi a testa bassa dell'opposizione (legittimi ma non raramente aprioristici) e difese arroccate (anche con argomenti validi ma talvolta dogmatiche) della maggioranza. Una maggioranza che - Sapere a parte - si è segnalata anche per gli interventi di Andrée Cesareo (Pd) e Marco Tettamanti (Como Civica), che hanno demolito le accuse di fallimento lanciate a sindaco e giunta due sere fa dal dem Gioacchino Favara, e tra le cui fila ha destato qualche sorpresa l'intervento dell'ex civatiano Guido Rovi che per mezz'ora ha rivolto un elogio talora lirico a esecutivo e bilancio.

Unico in questo panorama, Sapere ha invece puntato su due temi: indicazioni precise alla giunta per il prosieguo del mandato e la rivelazione del senso dell'ormai celebre lettera con cui 7 consiglieri di maggioranza tra cui egli stesso hanno "costretto" Mario Lucini a chiudere per sempre in un cassetto l'autosilo interrato in viale Varese. lucini-lettera-renzi-8lug15-1Per quanto riguarda le indicazioni di Sapere, il consigliere di Paco-Sel ha prima di tutto espresso aperto sostegno politico alla battaglia lanciata dal sindaco Mario Lucini per cambiare i meccanismi del Fondo di Solidarietà (che drena da Como a Roma 11 milioni di euro). E poi ha chiesto alla giunta: l'affidamento a una società esterna per il recupero dell'evasione fiscale ("O la gente arriverà con i forconi l'anno prossimo); la ristrutturazione di alcuni uffici "a partire da quello del Commercio che non può impiegare 2-3 mesi per concedere un'occupazione del suolo pubblico"; lo spostamento nell'edificio municipale di via Perti dei settori Servizi Sociali e Scuola ora nella palazzina comunale di via Italia Libera (sui cui il Comune paga a Csu i costi del mutuo per l'acquisto) per incassare l'affitto da altri soggetti; una nuova trattativa con Acsm per la travagliatissima gara del calore. A questo punto è arrivato il pezzo forte. Ossia una dichiarazione di lealtà - pur critica, come nel suo stile, ma per questo in apparenza ancora più "onesta" e apprezzabile - al sindaco Mario Lucini e alla giunta. "Noi non vogliamo mandare a casa Lucini - ha detto Sapere, rivendicando con orgoglio la lettera inviata con altri 6 colleghi di maggioranza al sindaco - Saremo fedeli a questa giunta, siamo trasparenti e non abbiamo nessun intento di farla cadere prima del mandato. Anzi, questo quando si parla di me, ma credo di tutti noi, si può escludere a priori. Però siamo altrettanto sicuri di quello che facciamo e credo che come consiglieri avessimo il dovere di far notare al sindaco che quella scelta (l'autosilo-Majocchi in viale Varese, ndr) non era nel programma e che non l'avremmo mai condivisa. Ecco perché abbiamo scritto quella lettera di cui tanto si è discusso".

Quando parlava Sapere - forse l'unico momento di tutte le serate dedicate al Bilancio finora - l'aula era in perfetto silenzio. Ascoltava - al di là di sigle e bandiere - un discorso di altra pasta rispetto ai molti videoclip giovanili o giovanilistici trasmessi in aula nelle ore precedenti. Potere del vecchio leone.

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