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Profughi, meno presenze in stazione. Sicurezza, il Sap: "Non si scarichi sulla polizia l'emergenza"

Continua a tenere banco - sebbene anche per aspetti diversi da quelli dei due giorni precedenti - l'arrivo alla stazione San Giovanni di Como di un nutrito contingenti di migranti diretti verso il centro Europa ma regolarmente respinti alla...

Continua a tenere banco - sebbene anche per aspetti diversi da quelli dei due giorni precedenti - l'arrivo alla stazione San Giovanni di Como di un nutrito contingenti di migranti diretti verso il centro Europa ma regolarmente respinti alla frontiera Svizzera.

Da un lato, la vera novità di oggi - almeno nel momento in cui scriviamo - è la sensibile diminuzione delle presenze allo scalo cittadino, come constatato sin dal primo mattino dagli operatori Caritas giunti a portare le colazioni e come possibile notare a occhio nudo almeno fino a metà pomeriggio. Dall'ottantina abbondante di migranti - in gran parte eritrei - presenti a San Giovanni tra domenica e lunedì sera, infatti, soltanto poco più di una ventina era ancora presente alla stazione stamane. Potrebbe essere un fenomeno temporaneo, magari dovuto ai trasferimenti di molti di essi sia ai bagni comunali di via Sirtori per usufruire delle docce, sia alle mense solidali (via Tatti e via Grossi in primis) per i pasti. La sensazione, però, è che almeno una parte dei giovani migranti possa essersi allontanata da Como per tentare nuovamente di varcare il confine con la Svizzera dopo i primi respingimenti anche se alcune voci parlando di trasferimenti verso i centri della Puglia.

Questa sera alle 19.30, però, a San Giovanni è prevista la distribuzione di abiti, scarpe, prodotti per l'igiene e cibi in scatola raccolti tramite i canali istituzionali della solidarietà ma anche attraverso l'attività di molti volontari. In quel momento, probabilmente, si capirà da quante persone sia ancora composto il contingente di profughi.

Nel frattempo, sul fronte della sicurezza, oggi giunge una dura presa di posizione del Sindacato autonomo di polizia (Sap), che rimarca come l'esiguità degli organici delle forze di polizia metta seriamente a rischio la gestione della questione profughi, ma non soltanto quella. Di seguito, alleghiamo integralmente la nota.

I giornalieri e consistenti respingimenti di cittadini extracomunitari da parte della Confederazione Elvetica aprono una vera e propria emergenza che rischia di paralizzare l’apparato sicurezza della Provincia di Como e, in particolare modo, il cosiddetto “controllo del territorio” per effetto dell’emergente impiego di uomini e mezzi per i servizi connessi all’identificazione, accompagnamento, sistemazione e vigilanza del flusso respinto ma anche e di quello in arrivo da altre province"

Dopo avere in epoca non sospetta evidenziato gli effetti negativi che una diminuzione dell’organico della Polizia di Frontiera avrebbe prodotto nella vigilanza del “corridoio Milano-Como-Svizzera”, divenuta unica via di fuga dopo la strettissima sorveglianza dei confini che Austria e Francia stanno attuando, il Sindacato Autonomo di Polizia non può che riaffermare quanto detto in passato quando, con lucidità propria di chi sta sulla strada: “Non si pensi di scaricare l’emergenza “profughi” sulle spalle delle donne e degli uomini della Forze dell’Ordine ed in particolar modo su quelli della Polizia di Stato”.

Un immediato aumento – anche temporaneo - di forze dell’ordine, in supporto a quelle territoriali, si è reso ormai indispensabile per fronteggiare l’emergenza prima che tutto il settore della frontiera comasca crolli sotto il peso dei continui respingimenti che la Svizzera attua con determinazione.

Da tempo il Sindacato Autonomo di Polizia ha evidenziato il pericolo insito nel ridimensionamento della Polizia di Frontiera che va rivista e corretta non solo alla luce dell’emergenza odierna ma anche e soprattutto nella presa d’atto che il corridoio Milano-Svizzera sarà sempre più frequentato con sempre puntuali respingimenti da parte di una Polizia Elvetica del Canton Ticino che le sue frontiere, e l’immediato territorio a loro connesso, vigila con severa attenzione. A questo si aggiungono le quotidiane difficoltà degli operatori della Questura costretti ogni giorno ad affrontare situazioni di emergenza con un organico sempre più ridotto e falcidiato negli ultimi anni dai continui tagli alla Sicurezza.

Per questo e per mettere in evidenza le varie responsabilità che si potranno delineare, il SAP monitorerà giorno per giorno la situazione, denunciando pubblicamente i disservizi che dovessero emergere.

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