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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Possibile" a Como ha raccolto 700 firme per gli 8 referendum

Il comitato comasco "Margherita Hack" della creatura di Giuseppe Civati, "Possibile", con le sue 700 firme raccolte in riva al Lario (170 nell'ultimo weekend) ha dato un buon contributo alla raccolta delle 500mila necessarie per ognuna delle 8...

Il comitato comasco "Margherita Hack" della creatura di Giuseppe Civati, "Possibile", con le sue 700 firme raccolte in riva al Lario (170 nell'ultimo weekend) ha dato un buon contributo alla raccolta delle 500mila necessarie per ognuna delle 8 proposte referendarie del movimento. Lo stato maggiore di "Possibile" - a partire da Civati - in queste ore sta conteggiando tutte le firme raccolte a livello nazionale e - sempre che la quota necessaria sia stata raggiunta - sarà poi la Corte Costituzionale ad esprimersi sull’ammissibilità dei quesiti in base a quanto previsto dalla Costituzione per l’istituto dei referendum. Qualora la Corte desse parere favorevole, i quesiti sarebbero sottoposti al voto degli elettori nella primavera 2016.

Le 700 firme raccolta e depositate oggi a Palazzo Cernezzi, secondo gli animatori di "Possibile" a Como, sono una quantità notevolmente sopra le aspettative visti i piccoli numeri degli iscritti al neonato comitato che è, per ora, l'unico in provincia.

"Il merito è di questo splendido gruppo che si è formato da poco e che è stato capace di gestire una decina di giornate di mobilitazione in un mese, con entusiasmo, spirito, creatività e spalle larghe per sopportare le botte", ha dichiarato Paolo Sinigaglia, portavoce del comitato. Curioso il dato fornito dal Comitato sul "peso" della fatica: in tutto, i moduli e i certificati allegati arrivano alla bella cifra di 16 chili, ora in viaggio verso la sede romana del Comitato nazionale in cui sono in corso i conteggi di verifica. I numeri esatti vanno dalle 723 firme del referendum per abolire il preside-manager a 696 firme sui quesiti per abolire il demansionamento e ripristinare i licenziamenti illegittimi, passando per numeri intermedi dei referendum che vogliono abolire in tutto o in parte la nuova legge elettorale e di quelli ambientali per evitare le trivellazioni in mare (favorendo le rinnovabili) e per disincentivare le grandi opere (a favore delle piccole opere). Questi ultimi saranno appoggiati da più di 5 regioni per cui un piccolo risultato è acquisito: una campagna referendaria si aprirà comunque nella prossima primavera.

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