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Parcheggi, asfalti, stazione, lungolago: su Twitter va in scena l'epico scontro Lucini-cittadina

"No aggiunto nuovi parcheggi e no lavorato su asfaltature? Entrambe falsità". Questa risposta dai toni duri contenuta in un tweet del sindaco di Como, Mario Lucini, sarebbe già il nucleo di una notizia in sé, poiché esprime senza grandi sfumature...

"No aggiunto nuovi parcheggi e no lavorato su asfaltature? Entrambe falsità". Questa risposta dai toni duri contenuta in un tweet del sindaco di Como, Mario Lucini, sarebbe già il nucleo di una notizia in sé, poiché esprime senza grandi sfumature diplomatiche il punto di vista del primo cittadino su due temi caldissimi. Ma, pur nella sua brevità, quei pochi caratteri non potevano non innescare la curiosità anche su chi fosse il destinatario della risposta. Una volta "scoperto", ecco che ne è uscito uno scambio che somiglia molto a una sorta di mini-intervista senza veli, cruda come spesso non riescono a realizzarla i toni diplomatici tra giornalisti e politici, tra il sindaco stesso e una "follower" del sindaco.

La risposta di Lucini - tramite l'account ufficiale del primo cittadino - rimanda infatti a un altrettanto severo primo messaggio/accusa. Questo: "Pensate solo alla Ztl, senza aggiungere parcheggi ed aggiustare le strade dalle buche. Turisti pagano CityTax (altro modo per definire la tassa di soggiorno, ndr)". La risposta del sidaco a questa affermazione è, come detto, quella riportata prima: "No aggiunto nuovi parcheggi e no lavorato su asfaltature? Entrambe falsità". Scambio finito? No. Anzi, la risposta è di nuovo al fulmicotone: "Lavoro in un albergo sul lungolago e ogni giorno moltissimi "non ospiti" dell'hotel chiedono di parcheggiare perché disperati". I toni dell'ulteriore replica del sindaco questa volta sono più neutri: "Conosce CoVadis?", con link allegato alla recente applicazione che permette di conoscere in tempo reale la disponibilità di posti auto negli autosili della città". Ma niente, lo scambio prosegue.

stazione-22ago15-5Arriva infatti il nuovo affondo: "Como città turistica? C'è ancora molto da fare e imparare da altre realtà". Con la replica conclusiva del sindaco, questa volta dai toni più concilianti: "Nessuno ha mai detto il contrario. Cose da migliorare ce ne sono sempre". Ma scorrendo brevemente la timeline di Twitter, si scopre che il dibattito era stato originato dall'evidenziazione dell'interlocutrice dei problemi storici della Stazione San Giovanni (gestita da Centostazioni, costola delle Fs, ndr): "Se lei facesse la voce grossa con chi di dovere forse la situazione sarebbe diversa!!", dice la signora. Lucini aveva risposto con una domanda: "Sa che le stazioni delle Ferrovie dello Stato non sono gestite dal Comune di Como ma dalla società Centostazioni Spa?". Lapidaria la risposta della cittadina: "Il solito scaricabarile". Passaggio al quale Lucini risponde con toni elettrici: "Mi piacerebbe avere tutte le sue certezze e conoscenza dei fatti. La ammiro davvero". E ancora: "Invece imputare (al solito) a chi fa più comodo le spattenze di altri, come si definisce?", con riferimento allo "scaricabarile" citato precedentemente. Ma la ribattuta è nuovamente al pepe: "Invece è normale l'intervento di privati per sopperire alle vostre mancanze, vedi passeggiata a lago...". E qui, pur in poche righe, il sindaco oppone un secco: "Lei lo sta dicendo".

Fine del match. Resta uno scambio - salace e piuttosto raro - tra cittadino e sindaco su temi che rimangono roventi. E' l'epoca di Twitter, bellezza.

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