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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Paco-Sel salva Lucini, sfiducia già affossata. Grossi: "No agli agguati"

Nessi e Grossi La mozione di sfiducia al sindaco Mario Lucini è, di fatto, nata morta. A certificarlo - naturalmente a meno di ulteriori clamorosi colpi di scena - è la consigliera comunale di Paco Sel, Celeste Grossi, che ha in una nota...

Nessi e Grossi

La mozione di sfiducia al sindaco Mario Lucini è, di fatto, nata morta. A certificarlo - naturalmente a meno di ulteriori clamorosi colpi di scena - è la consigliera comunale di Paco Sel, Celeste Grossi, che ha in una nota pubblica ha comunicato che il gruppo non voterà il documento presentato dall'opposizione con il supporto di Gioacchino Favara ed Eva Cariboni. Anzi, di più: Grossi accosta la mozione di sfiducia addirittura a "un agguato" nel segno di "una contrapposizione senza rispetto né idee e punti di vista diversi". Interpretazione piuttosto "originale" di uno dei metodi classici del confronto democratico per sfidare chi governa ma comunque in apparenza pietra tombale su ogni possibilità di approvazione della mozione contro Lucini.

raffaello-grieco Raffaele Grieco

Ad oggi, infatti, i sostenitori del documento sono 14 in tutto (qui i nomi), dunque mancherebbero almeno 3 voti per avere ma la sicurezza dell'okay con contestuale fine del mandato. Senza i due voti di Paco Sel, però, e con consiglieri di maggioranza sovente critici contro la giunta quali i dem Raffaele Grieco, Guido Rovi e Vito De Feudis che non sembrano avere alcuna idea di appoggiare la sfiducia, la partita dell'opposizione sembra chiusa ancora prima di aprirsi formalmente in aula (entro i prossimi 30 giorni ma non prima del 16 giugno).

Di seguito pubblichiamo l'intervento integrale di Celeste Grossi.

La cultura politica di Sel e quella di Paco, che oltre 20 anni fa ho contribuito a fondare, è nonviolenta, radicale, libera, ma sempre sensibile alle persone.

Non avrei votato la sfiducia a Iantorno, se oggi ci fosse stato il Consiglio comunale a Como e non voterò quella a Lucini per gli stessi motivi. La politica non è per me, per noi di Paco-Sel, il luogo dell’agguato, della contrapposizione senza rispetto né di idee e punti di vista diversi, né di differenti culture politiche, né di sensibilità personali. Per noi la politica è il luogo del conflitto non armato. Luogo in cui le differenze, i conflitti, le resistenze siano le ragioni della politica, le ragioni per cui vale la pena lottare e faticare.

Questa politica disarmata e faticosa non si fa con le mozioni di sfiducia e con le personalizzazioni, ma dicendosi con franchezza quello che si pensa, rispettando le posizioni degli altri e esigendo rispetto per le proprie.

Pur avendo numerosi profondi e reiterati appunti nei confronti delle scelte del sindaco, talvolta in antitesi con le nostre idee e proposte, non ritengo, non riteniamo che la sfiducia sia lo strumento giusto per fare politica. Celeste Grossi

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