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Opera per le rane in Valbasca, residenti sul piede di guerra: "Rovinerà l'area"

Acceso dibattito venerdì sera all’incontro organizzato alla Cascina Maséé di Albate. Una sala gremita nella quale i residenti della Valbasca hanno voluto confrontarsi con i responsabili del Parco Spina Verde per fare il punto della contestata...

Acceso dibattito venerdì sera all’incontro organizzato alla Cascina Maséé di Albate. Una sala gremita nella quale i residenti della Valbasca hanno voluto confrontarsi con i responsabili del Parco Spina Verde per fare il punto della contestata opera voluta dal Parco nel polmone verde, la famosa “area umida” per le rane rosse. Dopo un primo incontro che si era tenuto lo scorso 10 gennaio in occasione dell’inizio dei lavori in Valbasca, i cittadini hanno nuovamente voluto incontrare quelli che loro considerano i responsabili di un'opera fallimentare. In quell'occasione il presidente del Parco Spina Verde Giorgio Casati aveva promesso alla cittadinanza che ci sarebbero state delle altre occasioni per illustrare l’andamento dei lavori.

Il progetto, presentato lo scorso gennaio ha ottenuto un finanziamento dell’Unione Europea di circa 560 mila euro per la "rinaturalizzazione" di alcune zone, tra le quali la Valbasca. Il problema principale che hanno sempre lamentato i cittadini è essenzialmente che la Valbasca non sarebbe storicamente un’area umida adatta a ospitare rane e anfibi. Come da progetto sono state realizzate due piccole pozze d’acqua ricavate all’interno della fascia di rispetto del reticolo idrico minore. Il problema è che il torrente Segrada rimane secco per la maggior parte dell’anno, a pochi mesi dalla realizzazione dei lavori le rive degli scavi erano già in secca e la chiusa di regolazione del livello delle acque si è ostruita.

Durante la serata di questo venerdì erano presenti il vicesindaco Silvia Magni, l’assessore Daniela Gerosa ed in rappresentanza del Parco Spina Verde Davide Casartelli del consiglio di amministrazione, il direttore Vittorio terza, il progettista Guido Locatelli e il consigliere regionale Luca Gaffuri del PD (residente ad Albate). Numerosi e concitati sono stati gli interventi dei cittadini che non hanno apprezzato la presentazione dei lavori fatta dai rappresentanti del Parco e soprattutto hanno lamentato la mancata visione del progetto e di alcune carte che non state mostrare nemmeno durante la serata.

“Sono sconcertata di come è stata presentata quest’opera – ha commentato Franca Ajani - Casati aveva promesso con estrema spavalderia che l’opera sarebbe stata realizzata coerentemente con gli obiettivi proposti. È un progetto nato male e realizzato peggio. Un progetto che fa acqua da tutte le parti se non fosse che l’acqua non c’è”. I residenti della Valbasca hanno ribadito che, com’era prevedibile, non era possibile che quest’acqua ci fosse. Chiunque frequenti regolarmente la Valbasca sa benissimo che l’acqua nella Segrada di norma non c’è salvo in occasione dei temporali, come quelli della scorsa estate, quando diventa una furia e va ad allagare la zona più a valle.

“È sgradevole dire l’avevamo detto ma era abbondantemente prevedibile quello che è successo –ha continuato la Ajani - Il luogo è sbagliato per la presunzione di voler collocare lì una zona umida che non ha ragione d’essere. Noi cittadini non abbiamo visto un calcolo, una proiezione da parte del Parco, anche quando l’abbiamo chiesto apertamente. Sarebbe stato utile se anche questa sera ci aveste mostrato queste proiezioni”.

I residenti sono convinti che la non conoscenza dei luoghi ha portato a questo disastro: “Il Parco non conosce la Valbasca e non l’ha mai voluta conoscere”, ha dichiarato un residente visibilmente adirato. Il malcontento tra i cittadini nel corso della serata è visibilmente aumentato nel non vedere arrivare, ormai a incontro inoltrato, il presidente Casati. “È successo qualcosa al dottor Casati? – ha domandato Gaffuri - La conseguenza di questa sua assenza sarà la richiesta delle sue dimissioni”. Casati si è presentato poco dopo le 23. Il tempo per poter confrontarsi con i residenti della Valbasca è stato a questo punto irrisorio se non fosse che Casati si è scusato dicendo che avrebbe ascoltato dai rappresentanti del Parco presenti alla serata tutte le criticità al progetto.

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