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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Nuovo segretario, il Pd si spacca in due: no al congresso, Orsenigo in pole per il dopo Marelli

Da sinistra: Luca Gaffuri, Savina Marelli, Paolo Panizzolo, RIccardo Gagliardi E' finita con una spaccatura netta l'assemblea provinciale del Partito Democratico che ieri sera doveva decidere il percorso per l'elezione del nuovo segretario, in...

Da sinistra: Luca Gaffuri, Savina Marelli, Paolo Panizzolo, RIccardo Gagliardi

E' finita con una spaccatura netta l'assemblea provinciale del Partito Democratico che ieri sera doveva decidere il percorso per l'elezione del nuovo segretario, in sostituzione dell dimissionaria Savina Marelli. La riunione, infatti, si è risolta con una vittoria ai voti dell'ala del partito che chiedeva che la scelta del nuovo coordinatore provinciale venisse affidata allo stesso organismo che si è riunito ieri sera, senza indire un congresso vero e proprio (con tutte le procedure burocratiche e le tempistiche annesse). E alla fine così è stato: 25 voti a favore dell'elezione per il nuovo segretario affidata a una prossima assemblea provinciale, e 20 per il gruppo che chiedeva il congresso. Dato puramente tecnico? No, tutt'altro.

fanetti-orsenigo Fanetti (a sinistra) con Angelo Orsenigo

Perché, da un punto di vista politico, pesa molto il fatto che la fazione vincitrice coincida per larghissimi tratti con la componente che sostiene la candidatura a segretario provinciale di Angelo Orsenigo, sindaco di Figino Serenza e responsabile Enti locali del partito, sostenuto essenzialmente dal gruppo dirigente che si ritrova nel consigliere regionale Luca Gaffuri, nella presidente della Provincia, Maria Rita Livio, nel segretario cittadino di Como, Stefano Fanetti, nel sindaco di Cernobbio, Paolo Furgoni, nell'ex sindaco di Orsenigo, Licia Viganò, nel presidente dell'assemblea provinciale, Mario Clerici e - soprattutto da ieri - anche dal segretario uscente, Savina Marelli. Il gruppo di comando attuale, in buona sostanza (che tra l'altro pare lamentasse numerose assenze ieri sera, superiori a quelle degli avversari).

braga guerraDall'altra parte del fiume democratico comasco, invece - a sostegno della candidatura alternativa a quella di Orsenigo, rappresentata dal vicesegretario attuale Riccardo Gagliardi che da tempo chiedeva un congresso vero e proprio - ci sono, tra gli altri, i due parlamentari Chiara Braga e Mauro Guerra, il coordinatore dei Giovani Democratici, Edoardo Pivanti, il consigliere comunale a Como e provinciale, Guido Rovi, l'ex segretario della Cisl, Fausto Tagliabue, il segretario di Cantù, Filippo Di Gregorio. Lunghe le schermaglie andate in scena ieri sera, ma con posizioni dei due schieramenti assolutamente radicalizzate: da una parte, il no netto alla via del congresso, perché lungo da organizzare da un punto di vista tecnico-burocratico e comunque (a detta dei contrari) strumento incapace di sanare eventuali spaccature politiche tra i blocchi dirigenti; dall'altro, il fronte pro-congresso che invece puntava a un confronto in campo aperto e contestava come l'attuale assemblea provinciale (risalente al 2013), che a questo punto deciderà il nuovo segretario, rifletta equilibri politici e "pesi" interni al Pd non rappresentativi del vero quadro attuale.

Come si diceva, quindi, si è arrivati al voto, che si è risolto in una prova di forza: 25 a 20 per i contrari al congresso. Il che significa che ora Orsenigo e Gagliardi (ed eventuali altri terzi incomodi, al momento però non noti) dovranno presentare formalmente le proprie candidature e poi si indirà l'assemblea provinciale per l'elezione finale. Che però, salvo clamorosi ribaltoni a oggi molto difficili da ipotizzare, incoronerà Angelo Orsenigo quale successore di Savina Marelli. In un partito, però, che almeno oggi pare spaccato in due.

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