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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Non sono andati a male, son fossili: scoperti in Ticino pesci con 242 milioni di anni alle spalle

Importante scoperta dei paleontologi dell’Università di Zurigo che insieme con un team internazionale, hanno scoperto due nuove specie di Saurichthys. I pesci predatori, che risalgono a 242 milioni di anni sono stati trovati dal Monte San...

Importante scoperta dei paleontologi dell’Università di Zurigo che insieme con un team internazionale, hanno scoperto due nuove specie di Saurichthys. I pesci predatori, che risalgono a 242 milioni di anni sono stati trovati dal Monte San Giorgio (in Ticino a due passi dall'Italia), giacimento fossile che è una manna per gli esperti. I due branchiati si distinguono dalle specie sinora note di Saurichthys nella forma della testa e del tronco, suggerendo differenti modi di vita e di alimentazione.

Ecco quanto spiegano gli esperti svizzeri

Saurichthys ha un tronco lungo e snello e un possente muso corredato da molti denti. Il caratteristico pesce predatore diffuso in tutto il mondo è un pesce osseo che visse tra 252 e 201 milioni di anni fa nel periodo Triassico. I paleontologi dell’Università di Zurigo in collaborazione con ricercatori di Germania e Cina hanno ora scoperto due nuove specie di questo pesce estinto. La prima nuova specie, «Saurichthys breviabdominalis», è stata così chiamata a causa del tronco relativamente corto e robusto, la seconda, «Saurichthys rieppeli», deve il proprio nome al paleontologo Oliver Rieppel, un tempo ricercatore presso l’Università di Zurigo. Con le due nuove specie ammontano ora a sei le specie di Saurichthys identificate sul Monte San Giorgio, patrimonio mondiale dell’UNESCO, in Ticino. Ciò rende Saurichthys il pesce più abbondante di questo classico giacimento del Triassico Medio per quantità di specie e numero di individui.

Testimonianze di diversi modi di vita e di alimentazione

Entrambi gli scheletri, lunghi da 40 a 60 cm, si differenziano dalle specie di Saurichthys sinora conosciute nella forma della testa e del tronco. “Queste differenze indicano diversi stili di caccia e diversi habitat in seno all’antico mare poco profondo. Manifestamente più specie potevano convivere”, spiega Heinz Furrer, paleontologo dell’Università di Zurigo e direttore del progetto di ricerca. Secondo Furrer la capacità di adattamento a nicchie ecologiche specializzate ha offerto a questi pesci un successo evolutivo, sia nell’antico mare del Monte San Giorgio che a livello mondiale nelle acque costiere del Triassico. Il Monte San Giorgio è noto per i suoi numerosi fossili conservati in modo unico in più livelli fossiliferi. Grazie agli scavi paleontologici sistematici condotti dall’Università di Zurigo tra il 1924 e il 2004, si dispone di una ricca collezione di rettili e pesci fossili ben conservati. Nell’ambito di un progetto di ricerca del Fondo nazionale svizzero, presso l‘Istituto e Museo di Paleontologia dell’Università di Zurigo, negli ultimi tre anni gli scienziati hanno preparato e studiato con laboriosa minuzia oltre un centinaio di ritrovamenti ben conservati. Bibliografia:

Maxwell, E.E., Romano, C., Wu, F. & Furrer, H. 2014: Two new species of Saurichthys (Actinopterygii: Saurichthyidae) from the Middle Triassic of Monte San Giorgio, Switzerland, with implications for character evolution in the genus. Zoological Journal of the Linnean Society 173/4. March 24, 2015. doi: 10.1111/zoj.12224

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