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Cronaca

Nomina di Amura, Sinigaglia si dimette dalla Fondazione Volta: "Poca trasparenza"

Arriva subito uno scossone all'interno della neonata Fondazione Alessandro Volta, sorta dalla fusione di Centro Volta e Univercomo e guidata dal presidente di Confcooperative, Mauro Frangi. Mentre egli stesso prosegue nel negare il dato circa il...

Arriva subito uno scossone all'interno della neonata Fondazione Alessandro Volta, sorta dalla fusione di Centro Volta e Univercomo e guidata dal presidente di Confcooperative, Mauro Frangi. Mentre egli stesso prosegue nel negare il dato circa il compenso dell'appena nominato direttore della Fondazione, Salvatore Amura (anch'egli interpellato senza ottenere risposte sul suo compenso), dal consiglio di amministrazione se ne va sbattendo la porta uno degli uomini indicati dal Comune di Como, Paolo Sinigaglia, recentemente uscito dal Pd in polemica con la politica renziana e fondatore del comitato comasco della creatura civatiana "Possibile".

In una lettera spedita al sindaco Mario Lucini e allo stesso Frangi il 16 luglio scorso, Sinigaglia contesta apertamente il metodo "ad personam" scelto dal presidente della Fondazione per nominare Amura direttore, senza passare da un bando pubblico di selezione delle professionalità più adatte. "Dopo aver portato a termine il mio impegno di definire un orizzonte strategico alla neonata Fondazione Alessandro Volta attraverso il contributo all’elaborazione dello statuto, del piano strategico triennale e di altri documenti correlati - ha scritto Sinigaglia - ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni da componente del Consiglio di amministrazione nominato dal Comune di Como". Segue un passaggio forte, riferibile come detto alla scelta di Amura: "Nel momento di andarmene mi rammarico che le opportune procedure di chiamata per andare a rinforzare l’organigramma della Fondazione non siano potute avvenire con procedure di valutazione aperte e trasparenti. Auguro alla Fondazione Alessandro Volta di essere in grado di conseguire tutti gli obiettivi che in questi mesi abbiamo insieme delineato". Insomma, una questione soprattutto di metodo ma che è difficile slegare anche da una perplessità di merito.

E se è vero che in base agli indirizzi che deve seguire il Comune per nominare suoi rappresentanti in enti e Fondazioni, Sinigaglia si sarebbe comunque dovuto dimettere a breve perchè prossimo ad assumere una carica formale in "Possibile" rendendolo incompatibile, è altettanto certo che la pur breve vita della Fondazione è già alla prova della prima scossa tellurica. Chissà che il movimento non serva a convincere Frangi e Amura stessi a rendere finalmente noto il compenso del secondo, per ora occultato senza grande senso di trasparenza (per cui valgono i rumors che danno la ragguardevole cifra tra i 40 e i 50mila euro annui).

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