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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

No Vax addestrati per diventare guerrieri e distruggere gli hub: scoperta associazione segreta. Perquisizioni anche a Como

Maxi operazione della polizia di Stato: 29 gli indagati in tutta Italia e circa 20mila le persone reclutate soprattutto tramite Telegram

Un mega blitz della Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale si è concluso oggi 18 novembre con 29 perquisizioni a carico di altrettante persone appartenenti a sodalizi e associazioni segrete No Vax - No Green Pass. Verso di loro sono ipotizzati reati che vanno, a seconda delle diverse posizioni, dalla costituzione e partecipazione ad associazione segreta, all'istigazione all'interruzione di pubblico servizio e all'associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti.

In particolare, il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni della Liguria, con il coordinamento del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni e la partecipazione diretta dei Compartimenti di  Milano, Torino, Bari, Roma, Firenze, Venezia, Trieste, Palermo e Catania, nonché delle DIGOS delle Questure di tali province (queste ultime su input della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione) ha eseguito, nelle prime ore di questa mattina 24 perquisizioni, nell'ambito di una operazione, coordinata dalla DDA della Procura della Repubblica di Genova per individuare i vertici e le figure intermedie di un'associazione segreta no vax - no green pass. Le persone che ne facevano parte svolgevano attività illecite pianificate da un numero ristretto di "capi".
L'indagine è stata avviata anche per identificare gli autori di minacce rivolte a esponenti delle istituzioni regionali e a un medico infettivologo, criticati per le loro posizioni a favore della vaccinazione.

I reati ipotizzati  sono costituzione e partecipazione ad associazione segreta e istigazione all'interruzione di pubblico servizio.

La propaganda tramite i social 

La propaganda per avvicinare nuove persone avveniva su Facebook, il reclutamento degli affiliati, che prendevano il nome di Guerrieri ViVi ed ai quali veniva assegnato un numero di matricola, avveniva invece su canali Telegram pubblici, mentre il coordinamento delle azioni si svolgeva attraverso canali Telegram segreti.
Il simbolo dell'organizzazione è formato da una doppia V racchiusa da un cerchio, di colore rosso, probabilmente ispirato al film "V per Vendetta". Una volta entrati nelle chat di reclutamento, gli aspiranti guerrieri dovevano ascoltare una serie di audio, registrati da una voce contraffatta, nei quali si parlava dell'instaurazione di un nuovo ordine mondiale, governato da intelligenze artificiali e si ipotizzavano parallelismi tra il regime nazista e l'attuale situazione di emergenza. Finito il percorso di formazione, l'aspirante guerriero doveva superare un esame e veniva guidato da un tutor per la realizzazione delle prime 
operazioni.

Gli appartenenti all'associazione erano spinti a compiere azioni di vandalismo ai danni di centri vaccinali, ad intralciare e sabotare la campagna di vaccinazione e a pubblicare, in maniera coordinata e ad orari prestabiliti, tramite account falsi, post denigratori che prendevano di mira in particolare politici, infettivologi e giornalisti.
Specifici programmi di reclutamento erano stati previsti per i no vax appartenenti alle categorie dei sanitari, degli insegnanti e degli appartenenti alle forze dell'ordine.

Perquisizioni anche a Como 

Dalle prime ore di questa mattina il personale della Polizia di Stato di Firenze, coordinato dalla Procura della Repubblica di quel capoluogo, ha eseguito 5 perquisizioni nelle province di Firenze, Pisa, Brescia, Viterbo e anche a Como, verso persone attive in rete e ricollegabili al movimento Guerrieri ViVi.

Le indagini avviate dalla DIGOS della Questura di Firenze, coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, hanno permesso di individuare un gruppo consistente, formato da quasi 20mila persone, attivo su alcune delle principali piattaforme social, attraverso numerose pagine, gruppi, canali e chat (oltre 50). 
Sono emerse responsabilità a carico di tutti i perquisiti che, a vario titolo, utilizzando pagine e manifestando appartenenza a gruppi organizzati, avevano creato un sistema a compartimenti, attivo soprattutto su Telegram, formato da cerchi concentrici con crescenti livelli di sicurezza e divisione di ruoli, il tutto finalizzato a far crescere il dissenso verso l'attuale piano di contenimento della pandemia con diverse azioni delittuose da attuare sul territorio nazionale, costituendo un'associazione per delinquere per effettuare imbrattamenti e danneggiamenti.

Istruzioni su come muoversi e eludere le telecamere

Il sistema ideato era finalizzato a reclutare, formare ed istigare gli attivisti più radicali per portare avanti, con forme e metodologie diverse azioni  vandaliche contro strutture o di denigrazione nei confronti di figure professionali che sostengono le attività per contenere la pandemia.
Venivano fornite anche indicazioni su come eludere eventuali indagini: muoversi sempre nei punti ciechi ovvero trovare una zona sicura senza telecamere; il problema delle telecamere, spiegavano alle reclute, non era tanto il fatto di essere ripresi in un determinato momento ma che ti possono seguire, passando da un punto all'altro. Veniva anche suggerito di agire con berretto, occhiali da sole, mascherina, vestito di nero. Il percorso di "formazione" intrapreso conduceva, dopo forme di selezione realizzate anche con veri e propri test di adesione alla struttura, a arruolare l'attivista come un Guerriero a cui impartire sistematiche direttive sempre volte alla progressiva attuazione dei piani del gruppo.

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