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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Nella notte da incubo di via Manzoni, una prova corale di umanità e professionalità

La vicenda in sé, al netto della buona notizia che ha visto tornare nelle proprie case i residenti, probabilmente va considerata tutt'altro che conclusa. Basti pensare che i monitoraggi sulle vistose crepe negli alloggi sono tuttora in corso, che...

Dopo la trasformazione di fortuna dell'atrio della Stazione di Como Lago in un punto di accoglienza e assistenza (anche medica e psicologica) per una parte degli sfollati, molti di essi hanno trovato sistemazione da parenti e amici entro qualche ora. Mentre per alcuni anziani sono state aperte le porte del Don Guanella, dove alle persone anziane sono stati affiancati assistenti e badanti per il corso della notte. L'indomani - mercoledì - è stato il giorno delle decisioni. Mentre ancora per tutta la mattina i vigili del fuoco e la polizia locale hanno coordinato i brevi rientri degli inquilini nei rispettivi alloggi, con il comandante dei pompieri Mario Abate pronto a fare anche pubblicamente il punto della situazione dopo i sopralluoghi, in Comune si sono ritrovati alle 12 e poi alle 17.30 tutte le parti coinvolte: dal sindaco ai rappresentanti della ditta che sta costruendo l'hotel, passando per i tecnici comunali e quelli del palazzo evacuato, i vigili del fuoco, l'amministratore del condominio. La decisione finale - con 55 famiglie fuori casa da ore - non era semplice da prendere ma alla fine, dopo ore di confronti che a quanto risulta sono stati collaborativi da parte di tutti, è arrivata quella più lieta: il rientro delle famiglie nelle proprie abitazioni. La vicenda in assoluto, ovviamente, non è conclusa e potrebbe avere strascichi di varia natura. La prova corale offerta da cittadini, istituzioni e operatori del soccorso in un momento d'emergenza è stata al limite della perfezione.

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