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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Mozzate / Via Giosuè Carducci

Mozzate, indagati i vertici di una società pubblica per falso in bilancio: congelati beni per oltre 550mila euro

Si tratta di una società partecipata dai Comuni di Mozzate e Limido Comasco che si occupa di mense, biblioteche, asili nido e centri per disabili

La A.S.P. -Azienda per i servizi alla persona di G.Luigi Panzeri si occupa (partecipata con il comune di Mozzate e Limido Comasco) di tutela e assistenza ai minori, mense, asili nido e centri diurni per disabili. Ed è proprio verso questa società i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Olgiate Comasco hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 550 mila euro per le ipotesi di peculato e falso in bilancio,
Emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Como, su richiesta della Procura della Repubblica.
Il sequestro è stato eseguito in seguito a un’attività di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Como, nella persona del Procuratore Capo, Cons. Nicola Piacente, che ha consentito di accertare e quantificare un’ingente emorragia di risorse finanziarie pubbliche ai danni della collettività e, in particolare, di una società partecipata dai Comuni di Mozzate e Limido Comasco.
La società, con sede a Mozzate, come anticipato, si occupa principalmente di elargire servizi alla persona nonchè della gestione di asili nido, mense scolastiche e biblioteca ricevendo, per questo, risorse finanziarie dagli stessi enti locali, dalla Regione Lombardia, nonché contributi erogati dai cittadini che intendono usufruire di tali servizi.

L’attività d’indagine, eseguita dai Finanzieri mediante l’esecuzione di scrupolosi accertamenti contabili, bancari e numerose attività di perquisizione, ha consentito di acclarare come la compagine societaria, negli anni oggetto d’indagine, fosse stata, di fatto, gestita da un soggetto che non ricorpiva alcun titolo formale o carica amministrativa
all’interno dell’azienda, in totale sostituzione dei diversi amministratori pro tempore nominati e succedutesi negli anni. Questa situazione ha fatto sì che detto soggetto fosse in grado di gestire il personale, ogni vicenda direzionale d’azienda, oltre agli aspetti amministravo-contabili e di gestione delle liquidità finanziarie, bancarie e di cassa.

Sottratti dalle casse quasi 600mila euro: ecco come

È proprio l’ampia disponibilità di denaro pubblico garantita al soggetto, che gli ha permesso, negli anni, di sottrarre quasi 600.000 euro dalle casse della società, talvolta tramite bonifici diretti sul proprio conto corrente, poi giustificati contabilmente da voci di costo fittizie, in altre occasioni addirittura mediante dirette sottrazioni di denaro contante
detenuto nella cassa, prelevato con la finalità di essere depositato in banca, ma in realtà speso per far fronte ad interessi di carattere personale.

Attualmente, oltre all’indebito percettore delle somme e gestore di fatto dell’azienda, risultano indagati i due amministratori legali pro tempore, per il reato di peculato in ragione delle somme sottratte e delle false comunicazioni sociali, avendo riportato, in bilancio, voci di costo inesistenti ed idonee a dissimulare le condotte distrattive operate.
Con l’odierno sequestro, sono stati congelati beni per un valore complessivo pari all’ammanco di denaro pubblico accertato e, in particolare, disponibilità liquide per 100 mila euro e due unità immobiliare di pregio, una sita in Cantù (CO) ed una nella nota località sciistica di Champoluc (AO) il cui valore ammonta a 500.000 euro.

Qui la replica e le precisazioni  dei legali di una delle persone coinvolte.

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