Morale, onestà, coalizione morta, Pd ridotto a guerra di potere: le frasi shock di Paco Sel
Si fa francamente fatica a capire come il documento politico inspiegabilmente diffuso soltanto diverse ore dopo la conferenza stampa tenuta dai vertici di Paco e Sel possa concludersi con frasi quali "il nostro comportamento di fronte ai grandi...
"Lo stesso atteggiamento di chiusura lo abbiamo ricevuto sul tema, per noi una priorità anche morale, del contrasto all’evasione: la nostra proposta prevedeva un investimento di adeguate risorse economiche e l’assegnazione di personale addetto, non solo al recupero dei tributi e delle tasse comunali non versati, ma anche alla collaborazione con l’Agenzia delle Entrate per la segnalazione di elusione e evasione della fiscalità generale, affinché il comune dimostrasse concretamente alla città la direzione giusta: equità e redistribuzione delle risorse. Gli altri temi, paratie, Ticosa, urbanistica, viabilità, politiche sociali, solo per citarne alcuni, pensavamo di affrontarli insieme con un atteggiamento libero, non preconcetto, ma con l’obiettivo di “far bene per i cittadini e le cittadine” di Como"
"Il nostro atteggiamento era teso a dare una impronta, un metodo riconoscibile dell’amministrare, basato sulla trasparenza, sull’onestà, sulla politica come servizio, su uno stile di condivisione che partiva dall’idea che le diversità politiche sono una opportunità di crescita e che prima delle decisioni vi dovesse essere una approfondita discussione. Nel corso di questi anni il nostro ruolo politico è stato spesso di pungolo, di anima critica di una coalizione che nel lavoro di giunta è stata poco squadra e nel lavoro di consiglio ha dimostrato poca autonomia di giudizio e capacità di approfondimenti al di là degli schieramenti"
"Dobbiamo quindi constatare con onestà che sui due temi chiave per la città, le paratie e la Ticosa non siamo stati in grado di dare una svolta, al di là delle responsabilità politiche e soggettive, e che su un tema delicato, ma centrale, del rapporto tra dirigenti e sfera politica è mancata la determinazione di cambiare. Il ventennio di amministrazione delle destre ci aveva consegnato un apparato ipertrofico e refrattario al cambiamento, a fronte di un apparato tecnico insufficiente, un apparato di funzionari abituati a invadere il campo dei decisori politici e poco disponibili al confronto"
"Dobbiamo constatare quindi che il nostro ruolo è sempre stato vissuto con sufficienza e spesso con fastidio, dal PD e da Como Civica. Non basta il tardivo riconoscimento di questi errori che nelle ultime due settimane è stato ripetuto come un mantra. Adesso pare che il coordinamento politico sia uno strumento fondamentale, che molte delle nostre richieste (attenzione ai quartieri, lavoro sulla coesione sociale, assegnazione di una piccola quota di bilancio ai quartieri per una progettazione partecipata, ecc) siano possibili e decisive. Noi non vogliamo essere il paravento di una coalizione che anche sul piano nazionale è morta per volere del PD che ha scelto altre alleanze e una diversa prospettiva politica, anche in provincia di Como".
"Ci sono ulteriori aspetti che dimostrano la nostra distanza da queste forze politiche: l’inchiesta giudiziaria è stata usata da una parte della maggioranza come clava contro il sindaco e la stessa giunta non ha colto l’occasione per fare chiarezza sulle responsabilità; la scelta del sindaco di non ricandidarsi è stata presa subito a pretesto dal PD per presentare un percorso, legittimo, ma non condiviso con nessuno".
"Il PD non avrà più il comodo alibi di Paco Sel per affrontare le proprie contraddizioni e trasformare il dibattito sulla città in una lotta di potere interna a questo partito"
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