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Cronaca monte olimpino

Spogliatoio come deposito di cibo, prodotti ammassati e personale in nero: chiuso alimentari

È accaduto in un negozio di alimentari a Monte Olimpino: il proprietario è stato sanzionato e il negozio chiuso per un giorno

Lavoratori in nero, norme igieniche e anti-covid non rispettate:questo è emerso dopo il controllo dei Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Como, con il personale della Polizia Locale di Como e dell’A.T.S. Insubria. 

L’intervento, effettuato nei confronti di un negozio di alimenti e bevande del quartiere Monte Olimpino di Como, gestito da un cittadino di nazionalità italiana, ha permesso di riscontrare diverse violazioni relative ai rapporti di lavoro, alle disposizioni legate all’emergenza epidemiologia ed all’igiene ed alla sicurezza alimentare.

In particolare, i Finanzieri del Gruppo Como hanno riscontrato la presenza di un lavoratore, di nazionalità italiana, privo di apposito contratto di lavoro. Dagli accertamenti effettuati mediante l’utilizzo delle banche dati, le Fiamme Gialle hanno verificato che l’esercizio commerciale non aveva provveduto ad alcuna preventiva comunicazione
dell’instaurazione del rapporto di lavoro nonché ai connessi adempimenti fiscali e contributivi.

Sono state elevate sanzioni per 1.800 euro che se non pagate entro 120 giorni dalla contestazione, potrebbero raggiungere la cifra di 3.600 euro. Sulla scorta di tali condizioni, oltre alle contestazioni previste dalla normativa in materia di lavoro, sarà disposta, dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como-Lecco, la sospensione temporanea dell’attività commerciale in quanto, nel giorno dell’intervento, la manodopera “in nero” è risultata superiore alla soglia del 20% della totalità dei lavoratori impiegati.

L’intervento della Polizia Locale di Como, invece, ha permesso di riscontrare diverse violazioni amministrative, tra cui l’omessa esposizione degli orari di apertura e chiusura, la mancata disponibilità dei dispositivi per la misurazione del tasso alcolemico, l’occupazione abusiva di suolo pubblico, il divieto di fumo, la mancanza dei sigilli dei monopoli sul tabacco aromatizzato usato per i narghilè e la mancanza, sulla porta di ingresso, del
cartello indicante il numero massimo di persone ammesse (in violazione delle disposizioni in materia di Covid-19).
A seguito della contestazione relativa alla normativa Covid, si imponeva la chiusura del pubblico esercizio per giorni uno, con affissione dell’avviso sulla porta di ingresso.

Le Sanzioni emesse dalla Polizia Locale di Como ammontano ad oltre 2000,00 euro. Molteplici anche le violazioni mosse dal personale dell’A.T.S. Insubria, il quale ha rilevato diverse carenze igienico-sanitarie, strutturali e di destinazione d’uso dei locali (il locale dedicato allo spogliatoio fungeva impropriamente anche da deposito di alimenti, i frigoriferi presentavano guarnizioni ammalorate, i prodotti food e non food erano accatastati in modo
promiscuo e alcuni soffitti presentavano scrostature).
 

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