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Cronaca

Monguzzo, canna fumaria intasata dalla neve: 9 intossicati da monossido

Nove persone intossicate da monossido di carbonio ieri sera a Monguzzo. Colpa della neve che ha intasato la bocca di una stufa a legna. Ieri, dopo le 21, tutti i componenti di una famiglia di origini argentine, residente nel condominio di piazzale...

Nove persone intossicate da monossido di carbonio ieri sera a Monguzzo. Colpa della neve che ha intasato la bocca di una stufa a legna. Ieri, dopo le 21, tutti i componenti di una famiglia di origini argentine, residente nel condominio di piazzale Corte di Monguzzo 3, hanno avvertito una strana sonnolenza mentre guardavano il Festival di Sanremo. Causa della sonnolenza non era la manifestazione canora, bensì una fuga di monossido. Il padre di famiglia, sessantenne, ha cominiciato anche a sentirsi male. La famiglia ha chiesto aiuto ai vicini di casa che hanno subito cercato di prestare soccorso. Tuttavia, anche i vicini hanno cominciato ad avvertire malesseri vari e sonnolenza.

A quel punto hanno telefonato al 112. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri di Lurago d'Erba e le ambulanze degli ospedali di Cantù ed Erba. I pompieri, dopo avere aiutato gli inquilini ad evacuare il palazzo, che la casa dei cinque sudamericani era satura di monossido di carbonio, pericolosissimo gas inodore ed incolore, sprigionato da una stufetta a legna posta nel soggiorno. Il tetto del condominio era ricoperto da uno spesso strato di neve e la canna fumaria della stufetta era tappato dalla neve. Quando i familiari hanno acceso la stufa per scaldarsi, il fumo prodotto ha fatto ritorno nel appartamento, intossicando tutti coloro i quali erano nelle vicinanze della stufa. I nove malcapitati (i cinque argentini e i quattro vicini di casa) sono stati trasportati immediatamente negli Ospedali di Erba e di Cantù. Le condizioni più gravi sembravano fin da subito quelle dei sudamericani, più a lungo esposti al monossido, ma il repentino intervento dei mezzi di soccorso ha consentito a tutti di non subire più gravi conseguenze. Gli argentini sono stati tutta la notte in osservazione in ospedale, mentre i vicini, in tarda serata, hanno potuto fare rientro a casa.

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