Mille euro per due box inesistenti, tassa chiesta per negozi chiusi da 10 anni: è caos Tari
Code di un'ora e oltre, tabelloni elettronici dotati di "vita autonoma", una selva di bollettini sbagliati con importi inesatti o richieste (mandate a indirizzi errati) di pagamento per metri quadri o locali inesistenti. E' stata un'altra...
Code di un'ora e oltre, tabelloni elettronici dotati di "vita autonoma", una selva di bollettini sbagliati con importi inesatti o richieste (mandate a indirizzi errati) di pagamento per metri quadri o locali inesistenti.
E' stata un'altra mattina di passione quella vissuta oggi a Palazzo Cernezzi da decine di contribuenti comaschi, costretti a rivolgersi agli uffici dei tributi soprattutto per i "bollettini pazzi" della Tari, la cui scadenza è formalmente il 30 settembre. Tra lamentele e borbottii - tenuti "vivi", per così dire, anche dal tabellone elettronico posizionato al fondo del corridoio dove si trovano gli uffici tributi che raramente indicava con precisione l'ordine della fila per entrare nei diversi uffici - passavano di mano in mano e di voce in voce bollettini alquanto fantasiosi, tra qualche imprecazione e tanta pazienza. Unica consolazione - condivisa praticamente all'unanimità - la sottolineatura delle gentilezza e della disponibilità del personale comunale.

Insomma, un caos vero e proprio che domani, ultimo giorno utile per il pagamento entro i termini indicati dal Comune, dovrebbe raggiungere il culmine (con la possibilità di pagare l'importo dovuto - quello vero, si intende - tutto in un'unica soluzione oppure in due rate, con la seconda in scadenza a novembre).