rotate-mobile
Giovedì, 21 Settembre 2023
Cronaca

Il blitz delle fiamme gialle: maxi sequestro da quasi 50 milioni a Esselunga

La società: "Operato sempre nel rispetto della legalità". Si indaga

Un sequestro preventivo d'urgenza per quasi 48 milioni di euro nei confronti di Esselunga è stato eseguito dalla guardia di finanza. La catena di supermercati della famiglia Caprotti è finita al centro di un'indagine su una presunta "somministrazione illecita di manodopera". Secondo i pm l'azienda sarebbe responsabile di "una complessa frode fiscale" che sarebbe stata perpetrata col meccanismo dei "serbatoi di manodopera".

Nel decreto di sequestro il pm Paolo Storari ha scritto che la condotta di Esselunga durerebbe "da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all'erario". Attualmente sono indagati l'ex direttore finanziario Stefano Ciolli, e Albino Rocca, attuale direttore finanziario. Esselunga, come società, é indagata per la responsabilità amministrativa degli enti.

In base a quanto ricostruito, Esselunga non avrebbe assunto direttamente il personale, ma si sarebbe avvalsa di società intermediarie, che a loro volta si sarebbero rivolte ad altre cooperative. In altri casi, invece, l'azienda per trovare dipendenti si sarebbe rivolta direttamente alle coop, i cosiddetti "serbatoi di manodopera", che avrebbero omesso di versare l'Iva e, nella maggior parte dei casi, anche i contributi previdenziali e assistenziali per i lavoratori.

Nella giornata di giovedì 22 giugno il nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha effettuato un sequestro per un importo complessivo di 47.765.684,45 euro. Secondo i magistrati Esselunga avrebbe fatto presunte "fatture per operazioni giuridicamente inesistenti" e "stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all'emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti per un ammontare complessivo di oltre 221 milioni di euro, più Iva, superiore a 47 milioni di euro".

Secondo i pm che hanno ricostruito la filiera della manodopera sarebbe emerso che "i rapporti di lavoro con la società committente", quindi Esselunga, sarebbero stati "in taluni casi schermati da società filtro che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (società “serbatoio”), mentre in altri sono stati intrattenuti direttamente con queste ultime che hanno sistematicamente omesso il versamento dell'Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale".

Non solo, secondo il pm la condotta di Esselunga durerebbe "da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all'erario", si legge nel decreto di sequestro. Inoltre, il presunto schema illecito di "serbatoi di manodopera", nei "servizi di logistica e movimentazione merci", sarebbe stato portato avanti da Esselunga "nel periodo 2016-2022" si legge ancora negli atti dell'inchiesta della Gdf. Nei documenti sono state riportate numerose presunte fatture false.

Nei prossimi giorni il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, Domenico Santoro, dovrà esprimersi sulla convalida del decreto di sequestro. Nella giornata di giovedì le fiamme gialle hanno effettuato perquisizioni nei confronti di persone fisiche e giuridiche coinvolte nell'inchiesta a Milano, Novara e Bergamo.

La replica di Esselunga

"L’azienda - si legge in una nota di Esselunga - si è immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione alle autorità giudiziarie e pieno supporto per lo svolgimento delle attività. Attendiamo con fiducia le verifiche e gli approfondimenti, nella consapevolezza di aver operato sempre nel rispetto della legalità".

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il blitz delle fiamme gialle: maxi sequestro da quasi 50 milioni a Esselunga

QuiComo è in caricamento