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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Maxi frode fiscale scoperta dalla Guardia di Finanza di Como

Oltre 170 milioni di fatture false, sequestri di beni per circa 47 milioni di euro, 23 persone denunciate, 9 arrestati. Sono solo alcuni dei numeri che descrivono la maxi operazione della Guardia di Finanza di Como che ha scoperto e smascherato...

Oltre 170 milioni di fatture false, sequestri di beni per circa 47 milioni di euro, 23 persone denunciate, 9 arrestati. Sono solo alcuni dei numeri che descrivono la maxi operazione della Guardia di Finanza di Como che ha scoperto e smascherato, dopo lunghe e accurate indagini, un grande sistema di frode fiscale in cui risultano coinvolte 14 aziende italiane ed estere nel settore del commercio all'ingrosso di materiale plastico (granuli di polimero). Contrabbando aggravato, falso ideologico e associazione per delinquere sono i capi d'accusa.

Operazione "Polimero"

L’operazione denominata “Polimero” ha preso il nome dalla tipologia del prodotto commercializzato. E' stato ricostruito dagli uomini della polizia tributaria delle Fiamme Gialle di Como , il meccanismo a partire dal 2010 con il quale un'organizzazione delinquenziale ramificata tra la Svizzera, il territorio nazionale e quello comunitario (che aveva come riferimento un soggetto di origini campane) commetteva in modo continuativo la frode.

Secondo la ricostruzione fatta sulla base delle indagini dei finanzieri, la “regia” della frode fiscale veniva attuata da una holding elvetica fiscalmente rappresentata in Italia da un commercialista comasco arrestato nel corso dell'operazione. Nei suoi confronti sono state accertate altre frodi attuate autonomamente in qualità di professionista-depositario di scritture contabili e di amministratore di società operanti nel settore edile.

Soggetti principali del sistema di frode, riconducibili alla predetta “regia”, sono risultate essere alcune società’ “conduit company” aventi sede in Svizzera e nel territorio dell’Unione Europea, che hanno introdotto nel territorio nazionale, per esempio attraverso la predisposizione e la presentazione di documentazione fittizia in dogana, migliaia di tonnellate di materia prima che veniva trasportata, solo “cartolarmente”, su società “cartiere” e “filtro”, opportunamente predisposte e funzionali al sistema di frode, operanti in territorio comasco e da queste su ulteriori società “broker” nazionali gestite dai medesimi promotori della frode.

Le indagini hanno fatto emergere anche il coinvolgimento di numerosi soggetti nazionali beneficiari del sistema di frode. Il meccanismo fraudolento, per effetto dell’IVA non versata a monte, ha consentito a una vasta platea di imprese nazionali destinatarie finali, operanti soprattutto nel settore della trasformazione del materiale plastico, di effettuare acquisti a valori sensibilmente inferiori a quelli di mercato sviluppando così una politica commerciale a prezzi lesivi della leale concorrenza di mercato, nonché di realizzare ingentissimi profitti.

Si calcola un danno all’erario quantificabile in oltre 50 milioni di euro, per il quale l’autorità giudiziaria ha disposto, oltre a provvedimenti di sequestro per l’importo complessivo di 47 milioni di euro, l’esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei promotori della maxi frode fiscale; oltre 30 perquisizioni locali nei confronti di altrettante persone fisiche e presso le sedi delle società coinvolte nel sistema di frode.

Al momento le indagini hanno permesso di ricostruire l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 170 milioni di euro, l’evasione di 62 milioni di euro di ricavi non dichiarati dalle società cartiere, di 7 milioni di euro di IVA, e di 650 mila euro di diritti doganali.

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