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Cronaca

Il giallo della morte di Mattia Mingarelli, nuovo sopralluogo nei boschi della Valmalenco

Perito nominato dalla famiglia, carabinieri e anatomopatologo al lavoro per ricostruire il percorso del giovane dal rifugio al luogo del ritrovamento del corpo

Vogliono vederci chiaro e chiedono certezze i familiari di Mattia Mingarelli, il 30enne agente di commercio di Albavilla scomparso il 7 dicembre 2018 a Chiesa Valmalenco e ritrovato morto poco distante alla vigilia di Natale.
Venerdì 4 gennaio 2019 è in programma un nuovo sopralluogo nei boschi in località ai Barchi e nella ski area dell'alpe Palù cui prenderanno parte l'anatomopatologo che ha eseguito l'autopsia sul corpo del giovane, i carabinieri e il perito nominato dalla famiglia, Umberto Genovese dell’istituto di Medicina legale della Statale di Milano.

Torneranno dove è stato trovato il corpo di Mattia Mingarelli per capire se le fratture riscontrate sul cadavere siano compatibili con una caduta in quel luogo e per ricostruire il percorso che il 30enne di Albavilla avrebbe fatto per arrivarvi dalla zona dei Barchi da cui era partito. 
Si attendono anche gli esiti degli esami tossicologici e i risultati del sopralluogo dei Ris di Parma su quanto sequestrato al rifugio (ancora sotto sequestro così come la baita del giovane) in cui Mattia sarebbe stato visto per l'ultima volta. Da ricostruire anche i suoi ultimi spostamenti.
Le fratture al capo riscontrate durante l'autopsia sarebbero compatibili sia con una caduta accidentale sia con un colpo inferto alle spalle: si continua dunque a indagare a 360 gradi.

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