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Cronaca

Maroni e il pitbull Mauro Guerra, la potenza Como-Lecco-Varese, il non morire per una Lucia

Che nel segreto dell'aula di Comonext - per citare l'ormai celebre espressione del segretario provinciale della Cgil, Alessandro Tarpini - sia andato in scena un secondo bacio collettivo della "pantofola" di Roberto Maroni, ai cronisti non è stato...

Che nel segreto dell'aula di Comonext - per citare l'ormai celebre espressione del segretario provinciale della Cgil, Alessandro Tarpini - sia andato in scena un secondo bacio collettivo della "pantofola" di Roberto Maroni, ai cronisti non è stato dato constatare. Ciò che però pubblicamente è emerso anche visivamente come uno dei dati centrali nell'incontro di ieri a Lomazzo tra i componenti del Tavolo della Competitività e il governatore lombardo è stato l'attivismo poco pantofolesco del deputato Pd, Mauro Guerra.

Arrivato al polo scientifico e tecnologico assieme a Maroni, il parlamentare e sindaco di Tremezzina ha marcato stretto il governatore per tutta la mattina, senza "mollare l'osso" un solo secondo. Obiettivo "spolparlo" politicamente, come un (elegantissimo) pitbull su tutte le principali questioni che (direttamente o meno) lo riguardano: il progetto della variante centrolariana, le paratie per aiutare il capoluogo in perenne affanno e ovviamente il tema delle future province, che comunque investe e investirà in pieno il governo che Guerra sostiene. Ebbene, oggi - dopo che anche lo stesso Maroni ieri si è sbilanciato sulla possibile nascita del colosso economico Como-Lecco-Varese, piuttosto che limitarsi al "gioco delle coppie" Como-Lecco (piace perché i cugini sembrano sempre un po' più "sfigati" di noi) o Como-Varese (non piace per principio) che pure tanto appassiona a mo' di feticcio al ribasso moltissimi attori lariani - anche Guerra sembra aver imboccato con decisione una strada simile e più ambiziosa.

In una nota ufficiale, infatti, il parlamentare Pd affronta il tema sin dal titolo: "Area vasta che tenga unito il lago di Como e le sue valli, insieme le province di Como, Lecco e Varese e affronti il tema della Brianza". Un piccolo capolavoro, da politico spigolosissimo ma di categoria, visto che è riuscito a porsi al centro sia del tema brianzolo (finora molto ignorato con gran disdoro del presidente della Bcc Alta Brianza, Giovanni Pontiggia, ma emerso con vigore al convegno dem di sabato scorso a Villa Gallia, come abbiamo riferito qui), sia del macro-tema del riordino territoriale complessivo, dove la politica locale non ha brillato per respiro delle proprie proposte.

como-panorama-alto"Dalla riunione di ieri - dichiara Guerra - esce confermata la prospettiva di un'area vasta che tenga unito il Lago e le valli; insieme le province di Como, Lecco e Varese; e affronti il tema della Brianza. Si tratta di una proposta – sottolinea il deputato dem - che ha dimostrato di essere unanimemente condivisa dagli attori politici, economici, sociali e culturali del territorio comasco e per la quale, come attestato dallo stesso Maroni, ci sono sia lo spazio che le condizioni per affermarla". Sottolineatura coraggiosa, quella del trio di ferro, acqua e seta Como-Lecco-Varese, che potrebbe aiutare a spingere le Lucie del dibattito venturo un po' oltre gli orizzonti meramente lacustri.

"Abbiamo inoltre confermato - prosegue Guerra - l’orientamento comune a uniformare e rendere omogenei i diversi ambiti territoriali nei quali verranno esercitate le differenti funzioni, comprese quelle statali, e gestiti i relativi servizi. Tutto questo con l’obiettivo di limitare il più possibile la frammentazione e la sovrapposizione di competenze che renderebbero meno trasparente, soprattutto agli occhi dei cittadini, l’attribuzione delle responsabilità politiche, amministrative e gestionali, e quindi più confuso e debole il governo dei territori. In questa logica abbiamo ricondotto anche il ragionamento fatto da Regione Lombardia sulle neonate Agenzie di tutela della salute ribadendo ulteriormente il carattere sperimentale, sottoposto a verifica (a giugno, ndr) dei confini delle Ats stesse".

cartelli-italia-doganaAltro passaggio significativo, questo sulle Agenzie di tutela della salute, poiché oggi - nel famoso progetto degli 8 Cantoni - quelle sono il vero perno da cui ha preso le mosse Maroni per ipotizzare, o se si vuole abbozzare, i nuovi confini territoriali nella regione. Modificando le Ats - magari anche in questo caso con un respiro più ampio degli assetti di cui si è discusso finora - anche gli schemi delle future aree vaste potrebbero cambiare in maniera significativa. E aprire le porte alla super-provincia Como-Lecco-Varese, ipotetico primo vero contrafforte alla potentissima (e temutissima) area metropolitana milanese, nonché vicino di casa sempre più impegnativo anche per il Ticino.

Villa SaporitiUno scenario evocato da Guerra anche con l'ultimo passaggio, benché non dettagliato: "Bisogna cogliere l'occasione del superamento delle Province con gli enti di area vasta per procedere ad un riordino complessivo del sistema delle autonomie territoriali lombarde, mirato alla semplificazione, alla trasparenza e alla chiarezza, evitando dannose sovrapposizioni, dando maggiore adeguatezza ed efficacia dell'attività amministrativa. E questo, partendo da un sistema fondato sui pilastri degli enti costituzionali ed elettivi delle Regioni e dei Comuni, disboscando e razionalizzando tutto quanto sta in mezzo. Una prospettiva forte che richiede un serio programma di irrobustimento soprattutto del "pilastro" dei Comuni, i quali, attraverso processi di aggregazione, unioni e fusioni, superino l'attuale stato di frammentazione per conquistare dimensioni e adeguatezza necessari per svolgere al meglio, nell'interesse dei cittadini, le sempre maggiori e più importanti funzioni loro assegnate”.

Dai Comuni alle aree vaste, niente microcosmi, niente enti unicellulari, niente spezzatini all'ombra di campanili ottocenteschi. Che il deputato Pd apra il varco a un pensiero un po' meno angusto tra le classi dirigenti comasche di un mero ritorno al 1992? Si può sperare, almeno.

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