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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Lucini, il Pd: "Primarie". Paco Sel critica gli alleati: "Consultazione sulla giunta"

Sebbene ormai ampiamente atteso, il definitivo no alla ricandidatura a sindaco espresso oggi da Mario Lucini ha subito fatto sentire i suoi effetti nel centrosinistra cittadino. Non mancano, però, prese di posizione diverse in queste ore. Dal Pd è...

Sebbene ormai ampiamente atteso, il definitivo no alla ricandidatura a sindaco espresso oggi da Mario Lucini ha subito fatto sentire i suoi effetti nel centrosinistra cittadino. Non mancano, però, prese di posizione diverse in queste ore. Dal Pd è arrivato un omaggio alla decisione del primo cittadino di non tentare il secondo mandato ringraziando "Mario Lucini per l’impegno profuso e per i risultati raggiunti in questi anni, prima da consigliere e poi da sindaco, al servizio della collettività".

"Coerenti con il mandato ricevuto dagli elettori - prosegue la nota - confermiamo l’intenzione di concludere con responsabilità, insieme a Mario e a tutta la coalizione, quest’ultimo anno di legislatura nell’esclusivo interesse della città di Como. Fin da ora, inoltre, il Partito Democratico si impegna a costruire, insieme a tutti i cittadini e i movimenti che vi vorranno partecipare, un percorso ampio e inclusivo per scegliere attraverso primarie aperte il prossimo candidato sindaco e per presentare alla città una proposta che sappia proseguire e valorizzare il cambiamento che Como ha iniziato in questi anni".

Curiosamente, negli stessi momenti in cui i dem diramavano il comunicato appena citato, un'altra nota è stata diffusa da Paco Sel. All'interno, a dire il vero, nessun accenno alla scelta di Lucini, ma anzi un rilancio politico in vista dell'ultimo anno di mandato tramite "un percorso di incontro con gli attivisti e gli elettori per elaborare in maniera condivisa la posizione sulla giunta che renderemo pubblica entro fine giugno". Segno, forse - per quanto tramite terminologia vagamente criptica - che Paco Sel forse non ritiene chiusa la partita politica sugli equilibri nell'esecutivo, al di là della decisione del sindaco.

"Noi - prosegue Paco Sel - abbiamo espresso le nostre riserve sul metodo di lavoro politico, sulla marginalità del coordinamento politico dei partiti della coalizione di maggioranza, che abbiamo voluto per verificare l’applicazione del programma, ma che il Pd e Como Civica hanno vissuto con sufficienza. Abbiamo chiarito ancora una volta che la cultura politica che vogliamo rappresentare promuove autonomia e libertà di valutazione critica, che ogni passaggio politico va discusso prima affinché di ricerchi una soluzione su cui convergere". Toni concilianti verso il futuro - anche in considerazione del no assoluto della lista alla sfiducia "del centrodestra e di Amo la mia città" - ma spigolosi sul presente e sul recentissimo passato.

"I consiglieri e gli assessori - si legge ancora nella nota Paco Sel - hanno espresso la volontà di individuare alcune priorità da perseguire nel corso di questo ultimo anno di amministrazione. Resta evidente che le difficoltà attuali della giunta derivano dalle posizioni contrapposte dentro il Pd e dall’inchiesta giudiziaria. Su questo aspetto crediamo non basti difendere il Comune come parte offesa, ma che serva una presa pubblica di responsabilità politica. Siamo totalmente contrari alla mozione di sfiducia del centrodestra e di Amo la mia città, per il metodo extra istituzionale e personalistico e per motivi politici perché il nostro disagio rispetto all’azione del governo della città è di metodo politico e di azione sulle priorità, lontano dalla semplificazione di attribuire le responsabilità esclusivamente al sindaco e opposto agli obbiettivi delle destre. Sel e Paco-Sel hanno intrapreso un percorso di ascolto e di incontro con gli attivisti e gli elettori, per elaborare in maniera condivisa la posizione sulla giunta, che renderemo pubblica entro fine giugno».

Insomma, parole tutt'altro che addolcite dal momento pur cruciale segnato dall'annuncio di Lucini. E mano tese più a mo' di schiaffetto che non di pacificazione a qualsiasi costo verso gli alleati in Comune.
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