Lucini, Gerosa e Pd con Lorini: restano le moto in via Rubini. Schiaffo a Cosenza (e ai residenti)
Alla fine, il tandem di comando della giunta di Como Mario Lucini-Daniela Gerosa ha deciso: dalla torre di via Rubini devono essere "gettati" il dirigente del settore Urbanistica, Giuseppe Cosenza, e di conseguenza l'assessore Lorenzo Spallino...
Alla fine, il tandem di comando della giunta di Como Mario Lucini-Daniela Gerosa ha deciso: dalla torre di via Rubini devono essere "gettati" il dirigente del settore Urbanistica, Giuseppe Cosenza, e di conseguenza l'assessore Lorenzo Spallino (con le centinaia tra residenti e automobilisti che da settimane giudicano assurda la doppia fila di posti moto). Vanno salvati a qualsiasi costo, invece, il dirigente del settore Mobilità e padre del provvedimento, Pierantonio Lorini, e - ovviamente - la stessa Gerosa assessore alla partita.
Ci hanno provato Cosenza e Spallino a recepire almeno in parte le ragioni alla base dell'enorme ondata di proteste per un provvedimento giudicato da più parti foriero di caos gratuito lungo la strada, ma a quanto pare sono stati respinti. Lo si è appreso in maniera chiara ieri sera in consiglio comunale, quando di fatto la stessa Gerosa - in totale accordo con il primo cittadino - ha direttamente ispirato, vagliato e probabilmente in alcune parti proprio scritto buona parte dell'ordine del giorno che poi giusto per salvare la forma è stato affidato al capogruppo del Partito Democratico, Andrea Luppi, per la prossima presentazione al Bilancio.
Si tratta di un documento piuttosto scarno, nel quale in sostanza si si demanderebbe nuovamente agli uffici (dunque a Lorini) e in seconda battuta all'assessore alla Mobilità di trovare una soluzione e di risolvere la criticità. Nulla, però, è stato messo nero su bianco circa "come" risolvere la criticità. Un dato, questo, che però è emerso con chiarezza durante la seduta consiliare e non sembra affatto prevedere la rimozione o lo spostamento dei posti bianchi in via Rubini, bensì il semplice posizionamento di nuova cartellonistica all'imbocco della via per avvisare che l'accesso fino a piazza Volta (da considerarsi Ztl) non sarà più libero per tutti, anche se non è ben chiaro ancora con quali criteri sarà operata anche ufficialmente la distinzione. E tenendo presente che comunque - almeno fino alla piazza - via Rubini, a meno che non venga inserita ora d'urgenza nella Ztl, resterà percorribile esattamente come adesso e che non è previsto alcun sistema di videosorveglianza (un nuova telecamera è prevista soltanto in via Grassi, oltre a quella già esistente in via Garibaldi che sarà però spostata dalla posizione storica).
Insomma, il durissimo documento con cui il dirigente del settore Urbanistica, Giuseppe Cosenza, che è anche Responsabile unico del procedimento per i cantieri della zona, aveva messo per iscritto (in totale antitesi con le posizioni di Lorini) che i posti moto sarebbero dovuti sparire in perfetta coincidenza con la fine degli interventi è diventato carta straccia nel volgere di poche ore. Il tutto, con il sostegno del gruppo consiliare del Pd che ieri sera si è visto chiedere condivisione dall'assessore Gerosa sul vago ordine del giorno presentato al Bilancio.
Nel contempo, va segnalato che un altro ordine del giorno sul tema di via Rubini è stato presentato dai gruppi di opposizione, ma questa volta per chiedere tout-court che i posti moto spariscano da quella strada. Il voto sui due documenti - quello Pd-Gerosa-Lucini pro Lorini e moto, e quello delle minoranze - si terrà presumibilmente la prossima settimana. Quando - ironia della sorte - i cartelli con la nuova segnaletica saranno quasi certamente già apparsi all'imbocco di via Rubini a garanzia del mantenimento degli stalli bianchi ai lati della strada, rendendo di fatto del tutto superflua l'espressione del consiglio comunale, già superata dal volere a tavolino di dirigente, sindaco, assessore e gruppo Pd.