Lo studio di Unioncamere, Liuc e Regione che fa a pezzi l'effetto-Expo sul turismo
Esiste uno studio del luglio scorso, forse finora ingiustamente sottovalutato, che indaga il cosiddetto effetto-Expo sul turismo lombardo e dunque ovviamente anche comasco. Eppure, a dispetto di quelle micro-statistiche diramate di volta in volta...
Esiste uno studio del luglio scorso, forse finora ingiustamente sottovalutato, che indaga il cosiddetto effetto-Expo sul turismo lombardo e dunque ovviamente anche comasco. Eppure, a dispetto di quelle micro-statistiche diramate di volta in volta dalle agenzie immobiliari o simili pubblicizzate all'estremo da molti media, qui gli autori non sono proprio di secondo piano: Unioncamere Lombardia, la Liuc-Università Cattaneo, Regione Lombardia. Soggetti che, a loro volta, danno origine a T.R.A.V.E.L., ossia - riportiamo testualmente - "un sistema di rilevazione congiunturale delle dinamiche turistiche alimentato da un’indagine campionaria trimestrale articolata in due sezioni: l’indagine presso le strutture ricettive finalizzata a ricavare in tempo pressoché reale uno spaccato della loro performance in atto e delle loro aspettative di breve-medio periodo; e l’indagine presso i turisti/visitatori del territorio lombardo orientata a monitorare le attitudini, le preferenze e il grado di soddisfazione di coloro che fruiscono dell’offerta turistica lombarda, sia per motivazioni d’affari, sia per godere del proprio tempo libero". In questo caso - destinato a risultare amaro al dogmatico e acritico popolo degli Expottimisti, almeno sotto il profilo turistico - l'analisi rientra nella prima casistica, ossia il sondaggio sugli operatori del turismo.
Ebbene, lo studio di Travel analizza la stagione primaverile, ossia aprile (mese senza Expo), maggio e giugno (entrambi a Expo pienamente in corso).
Alla voce "permanenza media", il dato non è esaltate: 2.28 giorni tra Como e provincia, con gli stranieri che rappresentano il 51.3% di chi si ferma sul Lario.
Se si toglie il "prefisso" Expo, lo studio di Unioncamere, Regione e Liuc lancia un segnale di ottimismo generale sul futuro: il 38.8% degli operatori lariani interpelllati si dice ottimista sul presente e sul futuro del turismo in provincia, il 55.1% ipotizza una stabilità, mentre soltanto il 6.1% si attende o percepisce segnali di un calo del turismo. Complessivamente, una base che induce a guardare con qualche giustificato sorriso al domani.

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