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Lettera minatoria al sindaco di Como: "Brigate Rosse armi chimiche"

Allarme stamattina a Palazzo Cernezzi, sede del comune di Como, per una lettera sospetta. Insieme alla posta della mattina è stata recapitata al sindaco Mario Lucini una lettera con scritto "Brigate Rosse" e un'altra scritta che faceva chiaramente...

Allarme stamattina a Palazzo Cernezzi, sede del comune di Como, per una lettera sospetta. Insieme alla posta della mattina è stata recapitata al sindaco Mario Lucini una lettera con scritto "Brigate Rosse" e un'altra scritta che faceva chiaramente intendere che all'interno della busta potesse trovarsi una qualche sostanza chimica pericolosa. Sono stati avvisati i vigili del fuoco e la polizia della questura di Como.

Sul posto anche gli uomini del nucleo NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico) dei vigili del fuoco per esaminare la busta e la polizia scientifica. Il nucleo NCBR è una particolare squadra dei pompieri addestrata per intervenire in particolari casi in cui si presenta o si sospetta pericolo per la salute dovuto a minaccia di tipo chimico e non solo. Preoccupazione tra i dipendenti: diverse persone hanno toccato la busta si sta cercando ora di capire quale sia il contenuto, ma prima di aprire la busta saranno adottate le precauzioni del caso. Il sindaco Lucini non ha voluto diffondere ulteriori dettagli: "E' arrivata questa lettera. Molto probabilmente è solo uno scherzo, ma le autorità competenti hanno deciso di prendere gli opportuni accorgimenti".

Le lettera è arrivata con la posta ordinaria. In Comune c'è molta perplessità su come sia stato possibile che la missiva sospetta non sia stata intercettata e fermata prima di arrivare sulla scrivania del sindaco. Ad accorgersi che la lettera era firmata "Brigate Rosse" e a mettere in allerta il sindaco è stata la sua segretaria. Ora gli inquirenti cercheranno di raccogliere elementi utili per risalire all'autore della lettera. Ma ancora nel pomeriggio si stavano vagliando le ipotesi di intervento sulla lettera: aprirla e analizzarne il contenuto, magari cercando impronte digitali utili, oppure distruggerla per ogni precauzione? Il sindaco si è detto tranquillo e convinto che si sia trattato solo di uno scherzo di cattivo gusto.

Dario Alemanno

Fabrizio Comerio
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